mercoledì 19 aprile 2017

Salvatore Pace

..cominciamo dalla fine....

Altare, ore 10 circa del Sabato Santo, il Priore inizia a pronunciare una frase di ringraziamento ma non ce la fa, la voce è rotta dall'emozione e, per l'ennesima volta in quest'ultima ora, provo a controllare la mia di emozione senza risultati, mi volto alla mia sinistra, guardo il portone chiuso, una scena vista oramai per quasi trenta volte nella mia vita e gli occhi, con un fiotto improvviso, si riempiono di lacrime, tutto è compiuto, come ogni anno, come sempre a quest'ora, come al solito, troppo... troppo in fretta.. tutto è già finito.

E' inspiegabile un passaggio, o meglio, è spiegabilissimo ma ogni anno è sempre uguale nel suo stupirci, entrare dal portone della chiesa con le marce, le nazzicate, gli abbracci con i tuoi compagni e uscire dalla sacrestia dopo pochi minuti immergendosi nella normalità di Taranto che pare già aver dimenticato, gente che si affanna per la spesa di Pasqua, clacson, auto nel traffico, indifferenza, mentre tu hai ancora nelle orecchie quella Jone, negli occhi quel passetto, nel cuore la Mamma che raggiunge il Figlio a metà navata in quel saluto in cui sembrano dirsi "ci vediamo fra un anno".
Ph.Valentina Marzo

Sono trent'anni di "congrega" e quarantacinque anni all'anagrafe ma ancora non mi rassegno, vorrei uscire dalla Sacrestia e, come nei desideri assurdi dei bambini, vedere lì in Via Ciro Giovinazzi i miei fratelli con mozzette sulle spalle e abito nero pronti a mettere le statue sulle spalle... e invece no..li osservo riporre gli abiti nelle macchine, come da dentro una bolla di vetro, ovattata dal suono delle marce ancora nelle orecchie.

Quest'anno però a Via Ciro Giovinazzi c'erano due occhi che mi aspettavano, verdi, incastonati in una faccia da monello che mi hanno sorriso appena mi hanno visto e allora è stato un lampo, l'ho preso in braccio e l'ho portato da Loro, la manina sul velo del Cristo Morto, accarezzando quella stella che è anche un pò sua e poi ai piedi della Mamma che due anni fa raccolse le nostre lacrime di dolore, che l'anno scorso ha ascoltato le nostre preghiere che partivano da un pancione bellissimo e che quest'anno ha amorevolmente sorriso, lo so, a quella faccia da furbetto che La guardava curioso.
Ph.Valentina Marzo

Un mio amico, un mio fratello, il Sabato Santo Pomeriggio, mentre ci "sfottevamo" in maniera goliardica sul fatto di essere oramai arrivati ad un'età in cui affrontare i Riti diventa pesante, mi ha scritto un sms improvviso ed inaspettato per uno come lui di poche parole che vi riporto integralmente, non me ne vorrà, e che vi lascio come senso della Settimana Santa di quest'anno..

"Ho la sensazione che il bello sta proprio per incominciare, l'ho capito quando mi sono aggiudicato la posta...con sacrificio e con uno spirito diverso, ....quando ho visto voi con i vostri figli in braccio, ormai siamo maturi per capire veramente il senso di tutte queste cose....Il bello deve ancora arrivare...non saremo mai vecchi abbastanza"

Non lasciamoci mai influenzare da chi sputa veleno sulle "nostre cose" fratelli miei, restiamo orgogliosi del nostro essere portatori sani di Tradizioni e Fede in una città che pare oramai aver dimenticato le sue origini, abbracciamoci ogni Sabato Santo mattina finchè il Signore vorrà, senza vergogna di sentire scendere le lacrime sul nostro viso, perchè fino a quando ognuno di noi mostrerà ai propri figli la fragilità dell'emozione e della passione verso i Riti sono sicuro che da quelle gocce che sgorgano dagli occhi germoglierà il futuro del nostro passato. 

Vi abbraccio.
Decor