giovedì 11 maggio 2017

Valeria Malknecht

Con la processione “a terra” che si è svolta ieri sera per le vie della città vecchia e del borgo umbertino, si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Cataldo.
Come ogni anno, infatti, la città di Taranto ha onorato il suo Santo patrono con una serie di appuntamenti religiosi, primo fra tutti il pellegrinaggio delle confraternite alla tomba del Santo, tenutosi lo scorso venerdì 5 maggio e, successivamente, con le due tradizionali processioni per mare e per terra.


Attraverso un simbolico abbraccio, le confraternite della città ed i cittadini hanno omaggiato il Santo muovendo in cammino verso di Lui, chiedendogli conforto e protezione.
Ed il Santo, a sua volta, ha risposto alla città solcando benedicente il mare e percorrendo le strade di una Taranto tanto amata, ma anche così tanto turbata da questi nostri tempi, così pieni di contraddizioni.

Tempi in cui il mare sa donare vita e speranza, ma sa anche toglierla.


Tempi in cui la città assiste impotente alla inevitabile fuga di chi va via in cerca di qualcosa di migliore, ma che è anche la prima ad attendere sull’uscio di casa il proprio figlio che ritorna.
Tempi in cui c’è da rimboccarsi le maniche ed operare insieme per il bene di tutti.

Ieri San Cataldo, attraversando la città, ha benedetto le strade che fanno da sfondo ogni giorno al nostro quotidiano: le stesse strade che ci hanno visti bambini, che ci hanno sorpresi innamorati, che hanno visto nascere e crescere le nostre famiglie, che ci hanno ritrovati a volte delusi e tristi; luoghi del cuore che hanno contribuito ad elaborare un ricordo di cui abbiamo nostalgia e che altrettanti ne costruiranno.

Il nostro Santo è proprio il punto di congiunzione della città con i suoi figli.


E noi, popolo di questa città e figli di questa terra, fra le note delle marce trionfali ed i colori dei fiori e delle mozzette che da sempre circondano il Santo in questa ricorrenza, lo abbiamo accompagnato con fede e devozione, affidandogli le nostre intenzioni e speranze perché il futuro sia bello e, magari, non lontano da qui e dai nostri affetti più cari.

Lungo il percorso della processione non sono mancate, come ogni anno, le parole di sostegno e di incoraggiamento del Vescovo di Taranto affinché la città possa rinascere nel rispetto del lavoro e della salute.

Sua Eccellenza Santoro, inoltre, ricordando il vero significato dell’appartenenza e della identità, ha spiegato che l’esempio di San Cataldo non è quello di un super uomo, bensì di un una “persona di fatica come noi” che non si scoraggia, che offre un “nuovo umanesimo”.


San Cataldo è “un naufrago senza nulla”, la cui vera ricchezza era la fede, che ci ha uniti tutti.
Il messaggio del Vescovo, si è concluso invocando la benedizione del Santo patrono su tutti noi, affinchè Lui possa tornare ad “indicarci il nostro suolo, la terra che Dio ci ha donato e ci insegni a combattere le sfide comuni. Insieme l’uno con l’altro, e non l’uno contro l’altro. Servire per amore” perché Taranto sia una città accogliente come, un giorno, accolse proprio San Cataldo.


Le foto sono del nostro Confratello, Collaboratore, Cav. Piero Bisignano.