lunedì 10 luglio 2017

Ritorna Luglio con il suo caldo e il dolce profumo di incenso, segno dell’arrivo della festa. Volti noti e meno noti si scambiano qualche chiacchiera in piazza Carmine davanti al luminoso portale che fa da cornice al tempio sacro e a Colei che dall’altare ci guarda radiosa.
Il luccichio dei Suoi occhi orientali fissano i passanti un po' titubanti nel mettere piede in Chiesa, richiamano i confratelli e le consorelle che per molto tempo non sono andati a visitarla, sollecita tutti, grandi e piccini, ad avvicinarsi a Lei per una preghiera semplice, un pensiero che proviene dal più profondo del cuore.

La folla, sempre più numerosa, si riversa all’interno occupando i banchi strategici vicino ai ventilatori e assicurandosi una visuale perfetta del meraviglioso simulacro che con il panna e il marrone dei suoi abiti dona uno stato di pace e rilassamento non solo mentale ma anche fisico, reale.

Il tempo corre via veloce, accompagnato dalle parole dei sacerdoti che si avvicendano nelle celebrazioni della Novena e gli occhi, sempre focalizzati su di Lei, parlano di amore, di una promessa di amore pronunciata in anni diversi nello stesso giorno, di un legame indissolubile visibile nel dono dello scapolare.

Non riesco a trattenere l’emozione quando al termine della Messa viene intonata “Vergine del Carmelo” o “Fiore del Carmelo”, non posso non pensare alla gioia senza fine di quel tardo pomeriggio del 15 luglio quando il mio più grande desiderio è diventato realtà.

E allora avverto tra le mani come una catena robusta che ti trascina rapida verso di Lei e davvero, se si potesse, salirei sulla perfetta struttura costruita per ospitarla, le stringerei le gambe chiedendo perdono per le mie debolezze e sussurrerei, come si fa con la mamma quando si compiono delle marachelle, “ti voglio bene”.

L’amore per la mamma non cessa mai di esistere, il pensiero è rivolto a lei perennemente ma la nostra fragilità umana ci porta ad allontanarci per tantissimi motivi… La festa della titolare non è solo un richiamo obbligatorio ad indossare l’abito di rito ma una vera e propria chiamata alla rappacificazione, al superamento di ogni rancore, di ogni superficialità.

La Mamma del Carmine è per noi casa, quel luogo sicuro e protetto dove essere noi stessi fino in fondo, dove ogni cosa bella o brutta viene oscurata dalla sua Bellezza e da quel sentimento inspiegabile che ci unisce a lei. Decor