mercoledì 6 dicembre 2017

Benedetto M.Mainini

Esiste, nel borgo antico, in città vecchia, in via Duomo, o meglio, in Strada Maggiore, in prossimità del Palazzo Carducci, un’antica chiesetta, oggi chiusa perché inagibile, dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, la Santa “cu ‘a rote”, perché condannata ad essere uccisa legata ad una ruota uncinata e fatta rotolare da un pendio, patrona delle “catarintte”, le sarte apprendiste, dei barbieri e degli arrotini, delle balie e delle nutrici.

Di questa chiesetta non si hanno notizie precise sulla sua edificazione e da chi sia stata creata. Sembra che nel 1378 esisteva una chiesa, con annesso ospedale, a lei intitolata proprio dove oggi sorge la Capitaneria di Porto; quando fu deciso di abbattere questa chiesa , fu deciso anche di costruirne una nuova in via Duomo. Essa probabilmente già esisteva nel 1578 quando, durante l’episcopato dell’arcivescovo Lelio Brancaccio, la confraternita di S. Cataldo in Santa Caterina, venne qui trasferita dal primitivo oratorio.

 Negli atti della visita pastorale di monsignor Brancaccio del 1578 si fa menzione presso la chiesa di Santa Caterina della "societatem beatissimi protectoris divi Cataldi", con 200 iscritti. A testimonianza di ciò: su di una lapide esistente nella chiesa e datata 1784 si legge che “sotto il pavimento della chiesa fu scavato il sepolcreto della Confraternita”.

Fino al 1987 la Confraternita organizzava la processione in onore di Santa Caterina il 25 novembre: era la seconda festa “natalizia” di Taranto. Dalla elegante chiesetta barocca, piuttosto piccola in stile barocco, con pregevole altare maggiore barocco con colonne tortili e quattro altari laterali, muoveva il corteo processionale con la bella statua della santa, che oggi si conserva nel tempio di S. Domenico Maggiore, retta sulle spalle dai confratelli dalla bella mozzetta rossa, accompagnata dalla banda che eseguiva le nostre belle pastorali. Era questo uno di quei giorni in cui, secondo la tradizione, si friggevano le pettole…

Ma poi il vetusto tempietto, non offrendo sufficienti garanzie di stabilità, venne chiuso al culto. Infatti: ricordo un’altra processione nel 1991, anticipata al 24 che era domenica: dopo la messa celebrata in mattinata da don angelo Mele, Parroco di San Domenico, dalla stessa chiesa mosse la processione che percorse alcune strade della zona di competenza dell’allora parrocchia di S. Domenico; anche in quella occasione i confratelli di S. Cataldo portavano sulle spalle la statua. Ma poi, a mia memoria, non si è più svolta questa bella processione!

 La chiesa di Santa Caterina ancora oggi attende un restauro. Intanto si è pensato di murare l’ingresso! Esiste una progettazione di ripristino, ma il problema è nel reperimento dei fondi… E quando la rivedremo!!! Per mia fortuna io l’ho vista, le generazioni future…Ne verbum quidem!...