lunedì 5 febbraio 2018

Salvatore Pace

Dove eravamo rimasti?

Ci eravamo salutati con gli auguri natalizi mentre molti di noi, già da circa tre mesi, avevano iniziato la cavalcata che avrebbe portato a Facies Passionis.

Era passata acqua sotto i ponti da quella sera di agosto in cui il Priore, ad alcuni di noi, iniziò a parlare della mostra di statue che aveva pensato e sapevamo che da dicembre a fine gennaio sarebbe stato un tour de force che ci avrebbe portato a quell'evento che tutti noi abbiamo potuto ammirare in questi giorni nella nostra chiesa.

Le frenetiche riunioni organizzative, le serate a parlare della realizzazione di ogni dettaglio, il catalogo, l'accoglienza, la disposizione delle statue, il materiale divulgativo e quello pubblicitario e la curiosità nel conoscere ogni dettaglio delle statue e delle confraternite che il Priore aveva contattato, visionato e "stupito" nel cuore dell'estate con la sua richiesta un po folle e che nel periodo natalizio, quello più distante e meno indicato, iniziavano a contattarci per darci notizie su di loro, sui loro simulacri, sulle loro tradizioni.

Poi, mentre la gente iniziava i preparativi per i festeggiamenti natalizi e di fine anno, due fotografe e i loro accompagnatori giravano la puglia per fotografare le statue che avrebbero composto la mostra, contattando priori, scambiandosi auguri per Natale tirando fuori dalle nicchie statue abituate agli auguri per Pasqua.
E' stato tutto bellissimo, è stato bellissimo vedere arrivare le statue una ad una il mercoledì sera, vedere diventare la nostra chiesa piano piano un museo, è stato bellissimo ricevere le copie del catalogo, i totem illustrativi che fino ad allora erano stati solo files pdf e idee su carta è stato meraviglioso salutarsi con confratelli dando loro un volto ed una voce dopo tante mail.

Ed arriva giovedì sera, l'inaugurazione e la gioia di capire che il sogno di Antonello era diventato realtà, l'abbraccio, il grande abbraccio di Taranto alla mostra è arrivato subito, dalla prima sera, dalle prime ore.
Durante il Convegno, mentre la Prof.ssa Gaeta, il Prof. Imbriani, il Prof. Basile e Don Francesco Martignano ci parlavano del dialetto della religione, delle nostre tradizioni in cartapesta, i numeri che arrivavano dalla mostra erano sempre più entusiasmanti, commovente la scolaresca del Pitagora che senza avviso, senza organizzazione, animata dalla curiosità per il bello, scendeva le scale della sua scuola e guidata da una lungimirante ed illuminata insegnante veniva a far visita ai volti della passione per poi fare rientro in classe.

La cavalcata dei 10000 terminava ieri sera, quando al termine dell'incontro al castello aragonese e della messa concelebrata in San Pasquale dai padri spirituali le ultime ore della mostra registravano un afflusso costante di visitatori sino alle 22 quando, con uno strappo alla regola, una Jone diffusa dagli altoparlanti della chiesa chiudeva simbolicamente la statica processione di passione che per tre giorni aveva arredato "casa nostra".

Il primo grazie va a tutte le realtà confraternali che hanno creduto in Facies Passionis.

Grazie al Priore, a Don Marco, alla segreteria, a Francesco e Gabriele, a Leo, Giovanni, Francesco e a tutto il Consiglio, al Cassiere, agli encomiabili cerimonieri e i loro occasionali collaboratori, grazie agli economi instancabili e perfetti, grazie all'ufficio stampa, a Domenico, Francesco e Ignazio, grazie alle fotografe le Valentina's, ad Alessandro per il web e grazie al coordinamento eventi culturali che mi onoro di organizzare, grazie a tutti voi perchè grazie a tutti voi, ad ognuno di tutti voi, la nostra Confraternita ha vissuto giornate indimenticabili.