mercoledì 18 aprile 2018

Salvatore Pace

La nostalgia (parola composta dal greco νόστος, ritorno, e άλγος, dolore; "dolore del ritorno") è uno stato psicologico o sentimento di tristezza e di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento collocato nel passato che si vorrebbe rivivere.

Ecco..la nostalgia è proprio quel preciso sentimento che in questo periodo prende a quelli che, come noi, come tutti noi, hanno alcuni giorni dell'anno scolpiti nel cuore e quando capita che la Pasqua, e di conseguenza la Settimana Santa, arrivano così presto, a Marzo ..è ad Aprile che questa nostalgia arriva più pressante e sembra schiacciare il cuore quando con il primo sole caldo si percorrono le strade dei Riti, dei nostri Riti.

E allora sembra passato proprio poco tempo da quando, infreddoliti, avevamo salutato da pochi giorni i simulacri di Facies Passionis e ci trovammo il 18 di febbraio per la messa pomeridiana della domenica con i brividi addosso e non solo dovuti alla temperatura esterna ma perchè da lì a poco sarebbe stata Via Crucis e Adorazione della Croce, finalmente avremmo ascoltato la prima marcia funebre "legale" anche se eseguita all'organo ma che sapevamo ci avrebbe proiettato verso i nostri giorni.

La Quaresima ha un mistero chiuso in se, di solito quaranta giorni sembrano un'eternità nei momenti "morti" dell'anno, passare quaranta giorni lavorativi è come pensare ad una scalata dell'Everest ma basta che si entri in Quaresima e i giorni volano, si passa dalla prima domenica alla quinta in un baleno.

Ed è proprio lì in quella quinta Domenica che la consapevolezza che tutto stia arrivando prende forma nel nostro cuore, la troccola, la banda in cantoria, i piedi a terra ..le nazzicate, da quel momento in poi il vortice delle emozioni ci travolge. 

Inutile parlare della Domenica delle Palme, quel giorno come ho già scritto in un'altra occasione, il cuore dei confratelli batte ad un ritmo diverso da quello delle altre persone ed ognuno di noi ha un ricordo, una sensazione, una gioia o un dolore, legati alla Domenica delle Palme e gelosamente chiusi nel proprio intimo per cui al solo pensiero gli occhi si bagnano ed è peggio ogni anno che passa...

Dal Lunedì Santo diventa tutto sensoriale, l'odore dei fiori appena arrivati per adornare il Sepolcro se ti affacci in chiesa, lo sguardo delle statue sistemate ad altezza d'uomo prima di essere preparate per la Processione, i suoni delle marce, gli squilli delle trombe che urlano il dolore di quei giorni, le stoffe dei nostri abiti toccate ed accarezzate prima di essere indossate e il gusto dei pasti in quei giorni, sempre uguali, sempre gli stessi, un pò per scaramanzia un pò per tradizione ..e il gusto della soddisfazione quando un tre scandito dal segretario ci fa trascorrere una settimana meravigliosa.

La Jone di sabato mattina ha un suono diverso..ha il suono della fine..la sensazione delle lacrime sul viso..degli abbracci tra compagni..del saluto di Don Marco e del Priore ..ha il suono della bussata del troccolante e del chiavistello del portone che si chiude dietro all'Addolorata appena entrata.

Si vive quindi in un limbo..qualche giorno di incoscienza..e poi arriva lei .la nostalgia ... tutto quello che avete letto fino ad adesso capita, quindi,  di pensarlo in una semplice passeggiata tra via d'Aquino e Via Di Palma o in uno sguardo così "buttato" per caso verso la facciata di San Francesco mentre ci si trova in Via Anfiteatro, basta stare lì perchè il tuo cuore ti parli di nazzicata e processioni..ma è così, è normale, è da sempre così..poi arriverà il Patrono, i preparativi per la Titolare e i ricordi saranno celati a malapena in quel cassetto pronto a riaprirsi sempre e inaspettatamente per mano della solita ..Nostalgia !