Giunti a metà del cammino della Processione dei Misteri e
quasi alle battute finali di questa nostra passeggiata, non possiamo che
proiettarci in due delle immagini più significative del triduo tarantino. Da
scout aspettavo ansiosamente di raggiungere l’età giusta per partecipare alla
Processione ma ancor di più per gustare il momento del riposo in San Francesco
di Paola.
Il silenzio della stanchezza accompagnava i passi lentissimi dei
confratelli che, percorso un tratto di navata, posavano delicatamente i simulacri.
L’atmosfera che si respirava era molto diversa da quella del Carmine, nei
momenti precedenti l’uscita del corteo. Il meraviglioso buio e il vuoto di
questo tempio consentivano di avvicinarti con circospezione alle Statue e così
guardarle come mai prima era stato possibile fare.
Gli occhi arrossati dei
nostri perdune trovavano riposo dall’aria pungente di una notte abbastanza
fredda e si chiudevano leggermente non di certo per dormire ma per riposare,
per pregustare la fatica delle ore successive, immensamente belle ma anche
difficili.
Così ci ritrovavamo tutti lì, seduti sui banchi laterali,
scambiandoci qualche parola ma soprattutto sguardi complici di stanchezza e
malinconia perché quella lunga strada che si presentava davanti ai nostri
occhi, all’uscita della Chiesa, era l’ultima da percorrere.
Oggi, questo
momento di riposo ha offerto la
possibilità a tutti i tarantini di osservare da vicino quegli amatissimi
simulaci verso i quali Taranto nutre una profonda devozione... Essi sono il
tesoro di Taranto e non solo della confraternita.
Nel
bellissimo video “Mistero e Sgomento”, il regista ha saputo cogliere e
rappresentare alla perfezione questa delicatissima fase del corteo
processionale. Quando nuovamente le statue usciranno per strada, la città sarà
immersa nel silenzio e anche i suoni delle marce saranno dolci, perderanno
molto della loro potenza iniziale.
Può ciò sicuramente derivare dalla
stanchezza dei bandisti, soprattutto di coloro che ininterrottamente hanno
prestato servizio ai vari momenti tradizionali ma preferisco pensare che la
musica si adegui all’ora in cui viene eseguita, diventi una soave ninna nanna
che culla Gesù sulla strada verso il Sepolcro.
Il ritmo processionale si
rallenta, anzi quasi si ferma davanti al sagrato della Chiesa di San Francesco
tanto che io ricordo quelle ore come infinite e una profonda tentazione si
insidiava dentro di me “Vai a casa…chi te la fa fare”. E’ l’ora dell’intimità,
è l’ora in cui la Settimana Santa diventa davvero una “cosa” nostra e credo sia
il momento di maggiore contatto con la gioia piena, con l’Immensità e
azzarderei con la vera felicità.
Siamo soli con noi stessi, siamo soli con Dio
e nella debolezza umana del sonno recuperiamo il nostro rapporto con il
Creatore perché sacrifichiamo la carne per elevarci, sacrifichiamo i nostri
bisogni primari per colmare la sete più grande di Amore.
Non riesco a spiegare
più di così il sentimento impetuoso che nasce dentro di noi, quella necessità
folle di sentirci Suoi e solo Suoi… Dunque questa è la forza motivante che ci
conduce all’alba di un nuovo giorno, un giorno triste senza dubbio ma con un
ruolo fondamentale: l’essere preludio di quella Pasqua che dona significato al
nostro cammino di vita.
Quella è la reale meta anche se nelle primissime ore di
Sabato Santo la nostra mente è orientata altrove. Via Anfiteatro si colma di
nuovo di gente, persone che corrono verso Piazza Carmine per riuscire a vedere
il fatidico momento ma anche persone che restano affianco ai simulacri e
cercano con lo sguardo di bloccare il tempo in un secondo infinito. Con lo
schiarirsi del cielo la via di Casa diventa triste da percorrere e le ore
finali corrono come non mai, per cui in uno sbatter di ciglia la Vergine svolta
su Via Matteotti, accedendo da lì in Piazza…
Qui si conclude il nostro percorso... una immaginaria
passeggiata tra le vie della Passione. Intenzionalmente non racconto cosa
accade nella Piazza in quel Sabato Santo mattina perché tra qualche ora potremo
gustare realmente l’apertura del portone. Spero, mi auguro, che queste pagine
possano essere una guida in questo cammino alla
riscoperta della Bellezza di Dio. Decor!