tag:blogger.com,1999:blog-83000229543236196262024-03-19T05:50:48.973+01:00NazzecànneNazzecànne - Il blog ufficiale dell' Arciconfraternita del Carmine di TarantoAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/06961902693327332344noreply@blogger.comBlogger679125tag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-31081834440025812552018-04-19T08:00:00.000+02:002018-04-19T08:00:28.071+02:00Silenzio !<br />
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<i><b><span style="color: #073763;">Luciachiara Palumbo</span></b></i></div>
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Di ritorno a casa, una settimana esatta dopo la Processione dei Misteri, percorrevo Via Anfiteatro, immersa in quella luce da "settimana santa" che prima mi procurava emozione e ora mi donava nostalgia infinita...<br />
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I clacson delle macchine in coda l'una dietro l'altra disturbavano i miei pensieri silenziosi e la gente in un via vai generale correva come al suo solito, uscendo ed entrando nei negozi. Quanto caos! Quanta confusione!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0tZae31vukh0XmAoHsI_DT8U5HzRvl5EHb-v5abBHKjHZ9ffEqaUk_9v0ZaqyvIxxyt4JYDn98u0UkveaiPVRE4nREdPftqd3ySTAw-WBBN43t6lv_BfJkWZaqjNb-7NZixX1Jzchtoo/s1600/colonna+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0tZae31vukh0XmAoHsI_DT8U5HzRvl5EHb-v5abBHKjHZ9ffEqaUk_9v0ZaqyvIxxyt4JYDn98u0UkveaiPVRE4nREdPftqd3ySTAw-WBBN43t6lv_BfJkWZaqjNb-7NZixX1Jzchtoo/s320/colonna+2.jpg" width="240" /></a></div>
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"Silenzio", urlavo nella mia mente, cercando di richiamare la pace che regnava solo sette giorni prima. </div>
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È vero mai come quest'anno le nostre statue sono state accompagnate dalla folla ininterrottamente. Camminavo alle 3 del Sabato Santo alla ricerca del mio mazziere e le persone mi facevano da scudo o seguivano un flusso che si opponeva alla mia direzione.</div>
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Mai, mai come quest'anno la bella via Anfiteatro è stata così piena... Un po' egoisticamente mi dicevo "quando se ne vanno? Vorrei la processione tutta per i confratelli" perché nella mente riemergevano i ricordi di un momento tutto unico perché vissuto in solitudine... </div>
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Così non è stato, ma mentre camminavo per quella stessa via, a distanza da quel giorno, mi rendevo conto che il vociare della gente in Settimana Santa non lo riesco a percepire, è come se fosse ovattato dal suono delle emozioni che istante dopo istante accompagnano i miei pensieri.</div>
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Certo in alcuni momenti, dietro una transenna, le parole che volavano tra la gente, accanto a me, erano molto forti e non so quante volte mi sono mantenuta dal rispondere e aprire polemiche senza fine ma per il resto il brusio generale, il bisbiglio continuo era per me impercettibile. </div>
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I tarantini parlano, parlano e si lamentano della confusione, di quella confusione creata da loro e percepita solo da loro. Per noi esistono solo marce e preghiera... Stop... Il pettegolezzo, le risate e le parole vuote le lasciamo a chi non è capace di ascoltare col cuore...</div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-9008709794379507852018-04-18T08:00:00.001+02:002018-04-18T08:00:07.340+02:00Nostalgia <div>
<b><i><span style="color: #073763;">Salvatore Pace</span></i></b></div>
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La nostalgia (parola composta dal <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_greca"><span style="color: black;">greco</span></a> νόστος, ritorno, e άλγος, <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Dolore"><span style="color: black;">dolore</span></a>; "dolore del ritorno") è uno stato psicologico<span style="color: black;"><span style="color: black;"><span style="color: black;"> </span>o sentimento di tristezza </span></span>e di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento collocato nel passato che si vorrebbe rivivere.<br />
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Ecco..la nostalgia è proprio quel preciso sentimento che in questo periodo prende a quelli che, come noi, come tutti noi, hanno alcuni giorni dell'anno scolpiti nel cuore e quando capita che la Pasqua, e di conseguenza la Settimana Santa, arrivano così presto, a Marzo ..è ad Aprile che questa nostalgia arriva più pressante e sembra schiacciare il cuore quando con il primo sole caldo si percorrono le strade dei Riti, dei nostri Riti.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjojBRfDmQIPnxgFR0MKJxEzvawu91W-7S16vx3qoOnOWWkHcNse9VqBLbfB3u_b5eWgwNHBd__xIlnrx4LyM7O7MOUCLyu8Bmgk6TAdk3q-KRtkCiMxgetPSs90Voh4SBk4ABXxFoKw-I/s1600/IMG_6540_preview.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="853" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjojBRfDmQIPnxgFR0MKJxEzvawu91W-7S16vx3qoOnOWWkHcNse9VqBLbfB3u_b5eWgwNHBd__xIlnrx4LyM7O7MOUCLyu8Bmgk6TAdk3q-KRtkCiMxgetPSs90Voh4SBk4ABXxFoKw-I/s320/IMG_6540_preview.jpeg" width="213" /></a></div>
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E allora sembra passato proprio poco tempo da quando, infreddoliti, avevamo salutato da pochi giorni i simulacri di Facies Passionis e ci trovammo il 18 di febbraio per la messa pomeridiana della domenica con i brividi addosso e non solo dovuti alla temperatura esterna ma perchè da lì a poco sarebbe stata Via Crucis e Adorazione della Croce, finalmente avremmo ascoltato la prima marcia funebre "legale" anche se eseguita all'organo ma che sapevamo ci avrebbe proiettato verso i nostri giorni.</div>
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La Quaresima ha un mistero chiuso in se, di solito quaranta giorni sembrano un'eternità nei momenti "morti" dell'anno, passare quaranta giorni lavorativi è come pensare ad una scalata dell'Everest ma basta che si entri in Quaresima e i giorni volano, si passa dalla prima domenica alla quinta in un baleno.</div>
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Ed è proprio lì in quella quinta Domenica che la consapevolezza che tutto stia arrivando prende forma nel nostro cuore, la troccola, la banda in cantoria, i piedi a terra ..le nazzicate, da quel momento in poi il vortice delle emozioni ci travolge. </div>
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Inutile parlare della Domenica delle Palme, quel giorno come ho già scritto in un'altra occasione, il cuore dei confratelli batte ad un ritmo diverso da quello delle altre persone ed ognuno di noi ha un ricordo, una sensazione, una gioia o un dolore, legati alla Domenica delle Palme e gelosamente chiusi nel proprio intimo per cui al solo pensiero gli occhi si bagnano ed è peggio ogni anno che passa...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimyAo6-O9Z0qQCC5GXIgbzWdffLn4WS8b2RXraUy9PCGGmKWsVSUKcGC5Oes23OSpm44h8Ex11Qon67-iFM7z-sFxBhUkHjCZW7CzIxdYMejP3ZwX-6lXpwvwXB5OVIGTHoBrgw_hbu0I/s1600/IMG_6548_preview.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1280" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimyAo6-O9Z0qQCC5GXIgbzWdffLn4WS8b2RXraUy9PCGGmKWsVSUKcGC5Oes23OSpm44h8Ex11Qon67-iFM7z-sFxBhUkHjCZW7CzIxdYMejP3ZwX-6lXpwvwXB5OVIGTHoBrgw_hbu0I/s320/IMG_6548_preview.jpeg" width="320" /></a></div>
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Dal Lunedì Santo diventa tutto sensoriale, l'odore dei fiori appena arrivati per adornare il Sepolcro se ti affacci in chiesa, lo sguardo delle statue sistemate ad altezza d'uomo prima di essere preparate per la Processione, i suoni delle marce, gli squilli delle trombe che urlano il dolore di quei giorni, le stoffe dei nostri abiti toccate ed accarezzate prima di essere indossate e il gusto dei pasti in quei giorni, sempre uguali, sempre gli stessi, un pò per scaramanzia un pò per tradizione ..e il gusto della soddisfazione quando un tre scandito dal segretario ci fa trascorrere una settimana meravigliosa.</div>
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La Jone di sabato mattina ha un suono diverso..ha il suono della fine..la sensazione delle lacrime sul viso..degli abbracci tra compagni..del saluto di Don Marco e del Priore ..ha il suono della bussata del troccolante e del chiavistello del portone che si chiude dietro all'Addolorata appena entrata.</div>
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Si vive quindi in un limbo..qualche giorno di incoscienza..e poi arriva lei .la nostalgia ... tutto quello che avete letto fino ad adesso capita, quindi, di pensarlo in una semplice passeggiata tra via d'Aquino e Via Di Palma o in uno sguardo così "buttato" per caso verso la facciata di San Francesco mentre ci si trova in Via Anfiteatro, basta stare lì perchè il tuo cuore ti parli di nazzicata e processioni..ma è così, è normale, è da sempre così..poi arriverà il Patrono, i preparativi per la Titolare e i ricordi saranno celati a malapena in quel cassetto pronto a riaprirsi sempre e inaspettatamente per mano della solita ..Nostalgia ! </div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-63981875148290620992018-04-17T08:00:00.000+02:002018-04-17T08:00:58.860+02:00Giovedì Santo seconda parte<i><b><span style="color: #073763;">Antonino Russo</span></b></i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggMh6W1sewv2ySsgNoE05nGZlC4fV_ReOkxDBAfGUXR-8vkYJAR2Io271cLqd_aKVq2mOKLiyHyireYcPWsEDHY-ktHRUbJhW_Qfyla1wAQPzmtEyy5RBMnhEXkEcdASI0B6RQDLyVdRw/s1600/IMG_5323.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggMh6W1sewv2ySsgNoE05nGZlC4fV_ReOkxDBAfGUXR-8vkYJAR2Io271cLqd_aKVq2mOKLiyHyireYcPWsEDHY-ktHRUbJhW_Qfyla1wAQPzmtEyy5RBMnhEXkEcdASI0B6RQDLyVdRw/s320/IMG_5323.JPG" width="320" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggMh6W1sewv2ySsgNoE05nGZlC4fV_ReOkxDBAfGUXR-8vkYJAR2Io271cLqd_aKVq2mOKLiyHyireYcPWsEDHY-ktHRUbJhW_Qfyla1wAQPzmtEyy5RBMnhEXkEcdASI0B6RQDLyVdRw/s1600/IMG_5323.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><br /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggMh6W1sewv2ySsgNoE05nGZlC4fV_ReOkxDBAfGUXR-8vkYJAR2Io271cLqd_aKVq2mOKLiyHyireYcPWsEDHY-ktHRUbJhW_Qfyla1wAQPzmtEyy5RBMnhEXkEcdASI0B6RQDLyVdRw/s1600/IMG_5323.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><br /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggMh6W1sewv2ySsgNoE05nGZlC4fV_ReOkxDBAfGUXR-8vkYJAR2Io271cLqd_aKVq2mOKLiyHyireYcPWsEDHY-ktHRUbJhW_Qfyla1wAQPzmtEyy5RBMnhEXkEcdASI0B6RQDLyVdRw/s1600/IMG_5323.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><br /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggMh6W1sewv2ySsgNoE05nGZlC4fV_ReOkxDBAfGUXR-8vkYJAR2Io271cLqd_aKVq2mOKLiyHyireYcPWsEDHY-ktHRUbJhW_Qfyla1wAQPzmtEyy5RBMnhEXkEcdASI0B6RQDLyVdRw/s1600/IMG_5323.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><br /></a>Un cammino silente, in raccoglimento e preghiera interrotta saltuariamente da qualche vocina di bambino che tra l’incuriosito, l’impaurito e l’emozionato, ci chiedeva di scattare una foto con lui o, semplicemente, ci salutava.<br /><br />Tra queste voci ho riconosciuto in via Duomo quella dei miei figli e ho visto poco distante da me mia moglie: la mia famiglia, il mio sostegno più grande.<br /><br />Il più piccolo dei miei figli mi ha detto con un certo piglio, avvicinandosi: “Papà, a casa ci rimproveri quando camminiamo scalzi e qui tu…”<br />San Domenico era gremita, difficile anche raggiugere il simulacro della Vergine e l’altare della reposizione magistralmente adornato così come di forte impatto era quello del Duomo e di San Giuseppe.<br /><br />Nella nostra Chiesa, infine, l’abbraccio forse più commovente con gli altri Confratelli sotto l’effige del Crocifisso.<br /><br />Dopo aver baciato lo Scapolare e deposto l’abito di Rito, la mente era già alla Processione dei Misteri.<br /><br />La mattina del Venerdì Santo, Alessandro mi raccontava che, preso dalle attività di preparazione del triduo, aveva dimenticato dal giorno precedente la sua bicicletta legata ad un albero accanto all’ingresso di Via Giovinazzi: se questo “testimone” particolare avesse potuto parlare, ci avrebbe raccontato dei volti di tutti noi Confratelli diretti al Carmine per percorrere il Pellegrinaggio.<br />
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Di piedi stanchi, del rumore dei bordoni, di porte che si aprono, di marce funebri che riempivano aria e cuori, di cappelli che da lontano, in prospettiva, somigliavano ad un fiume nero interrotto dall’azzurro dei nastri, del tintinnio dei Rosari, di guanti e vesti candide, di mozzette che sanno di cura delle nostre mogli, delle nostre mamme.<br /><br />Ci avrebbe parlato di volti celati da un cappuccio ma con lo sguardo fisso verso Cristo.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-62751218238814517332018-04-16T08:00:00.000+02:002018-04-16T08:00:39.684+02:00Giovedì Santo parte prima<div>
<i><b><span style="color: #073763;">Antonino ci parla del "suo" Giovedi' Santo </span></b></i></div>
<i><b><span style="color: #073763;"><div>
<i><b><span style="color: #073763;"><br /></span></b></i></div>
Antonino Russo</span></b></i><br /><br />“In questi giorni la nostra Taranto è diventata: Emmaus, se penso al Pellegrinaggio ai Sepolcri; Gerusalemme se faccio tornare alla mente la processione dei Misteri; Betania come luogo di amicizia vissuta nello sguardo dei Confratelli, delle Consorelle, delle tante persone che i Riti della Settimana Santa ci hanno consentito di incontrare. La Settimana Santa: un dono grande per il quale ringraziare Gesù, per il quale ringraziare tutti voi!”. <br /><br />Questo messaggio che ho inviato per gli auguri agli amici e amiche del Coordinamento eventi culturali della Confraternita, sintetizza uno dei tanti “miracoli” avvenuti durante i giorni del Triduo pasquale. Riassume cioè la grazia vissuta in queste giornate particolari in cui ancora una volta spazio e tempo si dilatano perché interviene qualcosa di più della semplice ma pur sempre passeggera, per quanto intensa, emozione: irrompe l’amore di Colui che è morto e risorto per l’umanità. <br /><br />Riassume la fatica di un anno, simbolicamente ripercorsa nel Pellegrinaggio verso il tabernacolo con Cristo Eucarestia presente in mezzo a noi così come vivo era tra i due discepoli in cammino verso Emmaus.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2hgg3QVJu1VfCFHPT9GO8_MvTan3rEU3AR7_gqnPugo-VEblzd_xjCh9hChKEEqJ_x0fY6MiZwPdANzHGQATP9B4GjQkjX4BsVC6ID_xj_FPXdzApBz5TgqMLD9PNTwOiFs24edn8nWU/s1600/IMG_5547.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1067" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2hgg3QVJu1VfCFHPT9GO8_MvTan3rEU3AR7_gqnPugo-VEblzd_xjCh9hChKEEqJ_x0fY6MiZwPdANzHGQATP9B4GjQkjX4BsVC6ID_xj_FPXdzApBz5TgqMLD9PNTwOiFs24edn8nWU/s320/IMG_5547.JPG" width="213" /></a></div>
<br />E ancora: il portare in processione alla gente, credente e non, i simboli dei Sacri Misteri, ovvero la Passione e Morte di Cristo vissuta da Gesù a Gerusalemme nelle sue ultime ore di vita. <br /><br />La proposta di mettere anche quest’anno “l pied ‘nderr” nell’antico rito del Pellegrinaggio Città Vecchia del Giovedì Santo, arriva dall’amico Alessandro Della Queva, webmaster della Confraternita. <br /><br />Un nuovo percorso, indicato dal Priore con il vantaggio di consentire alle poste di Confratelli di compiere un pellegrinaggio più fluido, ci porta a percorrere una sorta di “8” partendo dalla Chiesa del Carmine: <br /><br />Via D’Aquino, via Margherita, via Matteotti, Ponte Girevole, Piazza Castello, via Duomo, via Nuova, Via Garibaldi, Piazza Fontana, Via Duomo, visitando le Chiese di San Domenico e San Cataldo. <br /><br />Via Duomo, via Nuova, Chiesa di San Giuseppe, via Di Mezzo, via della Torrenova, via Garibaldi, via Sant’Egidio, via di Mezzo, Pendio la Riccia, Piazza Castello, Ponte Girevole, via Matteotti, via Margherita, Via D’Aquino per fare poi ritorno nella Chiesa del Carmine. <br /><br />Eravamo una delle ultime poste, di quelle che precedono il “serrachiese” assistite, insieme ad altre, dal Confratello Francesco Buonomo, provvidenziale specie in alcuni tratti più impervi e poco illuminati del pellegrinaggio in cui il bordone e la spalla del tuo compagno di posta rappresentano le poche certezze del tuo passo. <br /><br /><br /> Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-9034477954715371502018-04-13T10:43:00.005+02:002018-04-13T10:46:00.518+02:00Radici d'amore<b><i><span style="color: #073763;">Gabriele Fanelli</span></i></b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0A2geb6Lct3bfifV94Jeqta6ecse3kUKwHpQnFykKYeOyRY-ciJKMzYCtzzGmCuTXaVPazWysML5ljAr5TB-ZJcSyXnrZ0e8wDzxZdt_pSXFygKl6Dv9B3rebfgZVhrvudUUq8C_VGgs/s1600/30710063_10213591538654914_1483086880579780608_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="640" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0A2geb6Lct3bfifV94Jeqta6ecse3kUKwHpQnFykKYeOyRY-ciJKMzYCtzzGmCuTXaVPazWysML5ljAr5TB-ZJcSyXnrZ0e8wDzxZdt_pSXFygKl6Dv9B3rebfgZVhrvudUUq8C_VGgs/s200/30710063_10213591538654914_1483086880579780608_n.jpg" width="133" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0A2geb6Lct3bfifV94Jeqta6ecse3kUKwHpQnFykKYeOyRY-ciJKMzYCtzzGmCuTXaVPazWysML5ljAr5TB-ZJcSyXnrZ0e8wDzxZdt_pSXFygKl6Dv9B3rebfgZVhrvudUUq8C_VGgs/s1600/30710063_10213591538654914_1483086880579780608_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><br /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWhT9LmJvrHCRgIE1olu8T15rpKvmyVO2eOB_YyFBHAuL0vBBdBwvyhZAF1-8R69zctwV1sbY8i5z99C57doxR-TGzzzV7iYObes-X20Wj7xb9x-Q9AmvKBVxxaAGVQpJzS2eXE6mw_iY/s1600/30688307_556442621408348_6664742280689090560_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="640" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWhT9LmJvrHCRgIE1olu8T15rpKvmyVO2eOB_YyFBHAuL0vBBdBwvyhZAF1-8R69zctwV1sbY8i5z99C57doxR-TGzzzV7iYObes-X20Wj7xb9x-Q9AmvKBVxxaAGVQpJzS2eXE6mw_iY/s320/30688307_556442621408348_6664742280689090560_n.jpg" width="212" /></a>E’ passata una settimana da quando tutto si è compiuto e la sensazione che mi assale è particolare mentre mi ritrovo qui tra la “mia” alla gente in un’affollata Via D’Aquino. Una settimana ed ancora non ho metabolizzato l’essere stato veicolo di Cristo per la gente, attraverso un simbolo che sembro ancora stringere tra le mie mani. Camminando, voltando lo sguardo a destra e a manca, vedo che qualcosa di diverso c’è ed è molto tangibile. E’ facile si che manchino le bande, la nazzicata e tutto ciò che “ci appartiene” ma non è questa la diversità che colgo.<br />
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La Settimana Santa a Taranto porta con se oltre alla fede e all’evangelizzazione, un particolare senso di raccoglimento, placido, intimo che viene catapultato con amore verso tutti coloro che quella notte attraverso quei piedi unti ed umilissimi, innesteranno sull’asfalto “radici d’amore” per un popolo che cerca ininterrottamente la mano del Signore per sentirne il tepore di un cuore trafitto ma immenso e misericordioso. <br />
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Lo vedi nei bambini, nostro futuro e la nostra gioia, quando impauriti da queste figure austere, sfiorandoti la mano regalano sorrisi e forza incredibile per continuare un cammino pieno di emozioni.<br />
E’ stato un atto d’amore essere il Gonfalone della Processione dei Misteri della mia città, un esplorazione personale di fede unica dove non sono mai stato solo nonostante fossi titolare esclusivo del simbolo.<br />
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L’ho abbracciato e tanto, come Gesù ha abbracciato la sua croce per amore nostro, sentendolo, vivendolo, ringraziandolo e pregando non per me, ma per questa gente che nonostante il brusio fa parlare la speranza del proprio cuore.<br />
<br />
Non dimenticherò mai le lacrime di gioia versate, uniche, irripetibili ma pronte a prepararmi a versarne di nuove, un domani, per incastonare un sempre vivo rinnovamento di fede accumunato in altri forti ricordi. Lacrime che hanno bagnato quel tessuto che “vive” grazie al lavoro silenzioso e sommesso degli Economi, all’amore smisurato e tangibile per questa “storia” di oltre 200 anni che vedo nel Priore e nei suoi collaboratori e al supporto spirituale che Don Marco nostra guida, distribuisce con sapienza e dovizia. <br />
<br />
Un Gonfalone che profumava di Congrega in maniera autentica.
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sono stato il Gonfalone! Sarò un Confratello del Carmine!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Decor!<o:p></o:p></span></div>
<b><i><span style="color: #073763;"></span></i></b><br />
<br />
<br />
<span style="color: #073763; font-size: x-small;"><i>Le foto sono di Mino Lo Re e di Emozioni per sempre di Maria e Sara, tratte dalla pagina facebook di libera consultazione dell'autore dell'articolo. </i></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-91051637356828913042018-04-12T11:29:00.001+02:002018-04-12T11:29:21.490+02:00I Misteri tornano a casa<b><i><span style="color: #073763;">Antonio Mandese</span></i></b><br />
<b><i><span style="color: #073763;"><br /></span></i></b>
La Settimana Santa è scivolata via sotto lungo la soglia fredda del Portone che ancora una volta s'è aperto. <div>
<br /></div>
<div>
L'accoglienza è il messaggio migliore dei nostri fratelli che in silenzio e tra mille difficoltà si sono confrontati con il sentimento della fede.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Una fede dalle mille sfaccettature, che tra uno sforzo e un sorriso si è fatta motore di un cammino difficile e pieno di ostacoli.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzU7b77CVkaZ7pqVw7sbssa5xPuNVfHP9kORJy6A2ltIcqEBTeIBm4QOLG3me0ohoDiwCaQgD7KtsbL62WamAEWJQBO-DT68DiWeQ4Amifl4O4QFPNV0wKzcYn3eV7hoUduJFKwCxW-ts/s1600/5d6c9427-3571-4d0c-8531-2ec0a5f071e9.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzU7b77CVkaZ7pqVw7sbssa5xPuNVfHP9kORJy6A2ltIcqEBTeIBm4QOLG3me0ohoDiwCaQgD7KtsbL62WamAEWJQBO-DT68DiWeQ4Amifl4O4QFPNV0wKzcYn3eV7hoUduJFKwCxW-ts/s200/5d6c9427-3571-4d0c-8531-2ec0a5f071e9.jpg" width="150" /></a></div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Una fede tutta privata e intima criticata, alle volte, alle volte elogiata, ma sempre ricca di sorprese per i confratelli. </div>
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<br /></div>
<div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglg81Ii3mlDdlg11Pv3vNMYuB3xkBM4WlOGXxoagoxQPP7awNNX29-jvE30mELb7wKv3sgvGA5eKw1Edf3FqtgFa7bqBiIaerNW4z0BoOXJBqiI4O_qkZSIHQ-_3Hml5APL_jkMwHNYms/s1600/DSC_0041.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1067" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglg81Ii3mlDdlg11Pv3vNMYuB3xkBM4WlOGXxoagoxQPP7awNNX29-jvE30mELb7wKv3sgvGA5eKw1Edf3FqtgFa7bqBiIaerNW4z0BoOXJBqiI4O_qkZSIHQ-_3Hml5APL_jkMwHNYms/s320/DSC_0041.JPG" width="213" /></a>Alle spalle il messaggio bello di questi riti, una ventata necessaria che ci prepara tutti indistintamente e di cui la confraternita, spesso, porta il peso gravoso, sulle spalle. <br /><br />I fratelli in silenzio, esposti, anonimi e determinati si sono messi in cammino e mille lacrime sono state versate, nella speranza di riprendere i passi di quei padri che ci mancano tanto, di quelle famiglie che in questi giorni si ricompongono miracolosamente nello spirito.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Così si chiude quel portone dietro l'Addolorata, gonfio di un pianto silenzioso e pur ricco di sentimenti buoni.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Un pianto consolatorio, un pianto rigenerante e catartico che pochi sanno spiegare, un pianto senza lacrime che, ancora oggi, in questi giorni ancora dentro la Settimana Santa, fa venire su qualche singhiozzo. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Manca la voglia di riporre quei manifesti con cui abbiamo cominciato a sentire l'aria frizzante della Settimana Santa e il profumo di questi Riti che amiamo così tanto e fin da oggi cominciamo a desiderare che ritornino presto.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-7079829556466779842018-04-11T10:03:00.001+02:002018-04-11T10:03:15.634+02:00Sotto quella sdanga Valeria Malknecht<br /><br />Capita ogni anno di sentire parlare di Settimana Santa da parte di chi (la Settimana Santa) la vive con gli occhi e con il cuore di uno spettatore. <br /><br />Un punto di vista sicuramente interessante e di tutto rispetto, se è quello di un fedele che, guardando le statue in processione e raccogliendosi in preghiera, medita su quello che quel momento gli suscita: dalla più spensierata gioia nel rivivere un momento dell’anno molto forte per tutta la città, alla più personale tristezza nel ricordare cosa ha significato per il nostro Credo la passione di Gesù. <br /><br />Ma chi è spettatore delle nostre tradizioni, e quindi le vive dall’esterno, si è mai chiesto cosa significhi davvero per un vero confratello essere parte attiva e cuore pulsante di tutto questo?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAtm38OXrenhyYmstAaVsFw04ulCdoaB2IcrstUPJ-pI-nWwsTMJgDeAkjzcyozHds78GkflEpYux4N9jT7G0hIGE-WiNtycRjKrhV9bknnrIatlyUJyMd836H_7bLaboTebWmzND6us0/s1600/DSC_0009.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAtm38OXrenhyYmstAaVsFw04ulCdoaB2IcrstUPJ-pI-nWwsTMJgDeAkjzcyozHds78GkflEpYux4N9jT7G0hIGE-WiNtycRjKrhV9bknnrIatlyUJyMd836H_7bLaboTebWmzND6us0/s320/DSC_0009.JPG" width="320" /></a></div>
<br /><br />Essere stato parte della processione dei Misteri o aver partecipato al pellegrinaggio del Giovedì Santo, o aver organizzato il tutto e fatto sì che ogni cosa fosse al meglio, per la maggior parte di noi significa aver coltivato un sogno, aver realizzato un desiderio ed aver portato a termine un impegno a cui si è pensato per tutto l’anno. <br /><br />Sostenuti in questa scelta dall’appoggio incondizionato, materiale e soprattutto discreto e silenzioso dei propri affetti. <br /><br />Ed è così che, gli amici di una vita, si ritrovano sotto la stessa sdanga a condividere una perfetta “nazzecata”, portando e sopportando il peso di una Croce in cui ciascuno ritrova un po’ la propria: le preoccupazioni del lavoro, la lontananza da casa, la perdita di una persona cara, la malattia. <br /><br />Portandola insieme, però, quella croce sembra più leggera, proprio come accade nella vita di tutti i giorni. <br /><br />Ed è così che due fratelli nazzecano spalla a spalla, sotto gli occhi fieri di un padre che ha desiderato che quel momento arrivasse e che, dentro di sé, prega di poter vedere i propri figli sempre così, uniti cuore a cuore.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAdBNRIvzeTZ-2dCFG5yLG_8LMazTFphP88OwAzHQOSCDKGYpRrNlnGKR2vZWqFbH5T4YErPRs16mUf3rWO_9FyyWNe0tRjtcmN_YPrUEAguWzRP83RJrxXYJbtrfs_WlnYxEficbgNE8/s1600/DSC_0012.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAdBNRIvzeTZ-2dCFG5yLG_8LMazTFphP88OwAzHQOSCDKGYpRrNlnGKR2vZWqFbH5T4YErPRs16mUf3rWO_9FyyWNe0tRjtcmN_YPrUEAguWzRP83RJrxXYJbtrfs_WlnYxEficbgNE8/s320/DSC_0012.JPG" width="320" /></a></div>
<br />Ed è così che gli occhi attenti e scrupolosi di un altro confratello, con un ruolo diverso, osservano e controllano che tutto sia al proprio posto, che le candele siano accese, che il corteo sia ordinato, che il vestito dell’Addolorata sia sistemato alla perfezione, perché c’è vento e potrebbe rovinarsi. <br /><br />Ed è così che una donna, accanto ad una statua, si ritrova commossa davanti a tutto questo per aver vissuto non solo un rito, che si tramanda di generazione in generazione, ma tutte queste storie insieme: di preghiera sincera, di amicizia, di amore, di devozione, dedizione e sacrificio. <br /><br />Anche attraverso l’abbraccio a quella sdanga, il contatto di quei piedi scalzi con l’asfalto e gli occhi stanchi di chi ha curato tutto nei minimi dettagli, c’è una testimonianza di fede. <br /><br />Magari imperfetta, come imperfetto e fragile è l’uomo, ma comunque sincera e vera. <br /><br /> Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-61723125626343040632018-04-10T08:26:00.000+02:002018-04-10T08:26:59.796+02:00Scenari di una passione - 5<b><i><span style="color: #073763;">Luciachiara Palumbo - San Francesco </span></i></b><br />
<b><i><span style="color: #073763;"><br /></span></i></b>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Giunti a metà del cammino della Processione dei Misteri e
quasi alle battute finali di questa nostra passeggiata, non possiamo che
proiettarci in due delle immagini più significative del triduo tarantino. Da
scout aspettavo ansiosamente di raggiungere l’età giusta per partecipare alla
Processione ma ancor di più per gustare il momento del riposo in San Francesco
di Paola.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Il silenzio della stanchezza accompagnava i passi lentissimi dei
confratelli che, percorso un tratto di navata, posavano delicatamente i simulacri.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbs41x2fvWLRY1bs_Cq0lTFKNv-g-tuiUb3jipT5h4tqZudrOamBcyiu9gARo8PMYouuWtRFJjR5f0l99ZEQ1GRw6ANoYx9WGKFL5fqV1y1oLE1KGOsMadsOAOBNRnHzRItWH0BdHg_RM/s1600/foto+5..jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1296" data-original-width="864" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbs41x2fvWLRY1bs_Cq0lTFKNv-g-tuiUb3jipT5h4tqZudrOamBcyiu9gARo8PMYouuWtRFJjR5f0l99ZEQ1GRw6ANoYx9WGKFL5fqV1y1oLE1KGOsMadsOAOBNRnHzRItWH0BdHg_RM/s320/foto+5..jpeg" width="213" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">L’atmosfera che si respirava era molto diversa da quella del Carmine, nei
momenti precedenti l’uscita del corteo. Il meraviglioso buio e il vuoto di
questo tempio consentivano di avvicinarti con circospezione alle Statue e così
guardarle come mai prima era stato possibile fare. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Gli occhi arrossati dei
nostri perdune trovavano riposo dall’aria pungente di una notte abbastanza
fredda e si chiudevano leggermente non di certo per dormire ma per riposare,
per pregustare la fatica delle ore successive, immensamente belle ma anche
difficili. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Così ci ritrovavamo tutti lì, seduti sui banchi laterali,
scambiandoci qualche parola ma soprattutto sguardi complici di stanchezza e
malinconia perché quella lunga strada che si presentava davanti ai nostri
occhi, all’uscita della Chiesa, era l’ultima da percorrere.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"> Oggi, questo
momento di r</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">iposo ha offerto la
possibilità a tutti i tarantini di osservare da vicino quegli amatissimi
simulaci verso i quali Taranto nutre una profonda devozione... Essi sono il
tesoro di Taranto e non solo della confraternita.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Nel
bellissimo video “Mistero e Sgomento”, il regista ha saputo cogliere e
rappresentare alla perfezione questa delicatissima fase del corteo
processionale. Quando nuovamente le statue usciranno per strada, la città sarà
immersa nel silenzio e anche i suoni delle marce saranno dolci, perderanno
molto della loro potenza iniziale.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTdXhgJdhy_buPSauqPko8ery_hpl6dPRk8mw9nwQd8i-QXOEB-YNdqrGffcaFgQjWUSqkmihnJ57awCChU8gXoqOfv337E-Sb4b2b7zBvc4-akKu75jDufZOHNhwedvMQd0Cj9buvmmY/s1600/foto+5+bis.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTdXhgJdhy_buPSauqPko8ery_hpl6dPRk8mw9nwQd8i-QXOEB-YNdqrGffcaFgQjWUSqkmihnJ57awCChU8gXoqOfv337E-Sb4b2b7zBvc4-akKu75jDufZOHNhwedvMQd0Cj9buvmmY/s320/foto+5+bis.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"> Può ciò sicuramente derivare dalla
stanchezza dei bandisti, soprattutto di coloro che ininterrottamente hanno
prestato servizio ai vari momenti tradizionali ma preferisco pensare che la
musica si adegui all’ora in cui viene eseguita, diventi una soave ninna nanna
che culla Gesù sulla strada verso il Sepolcro. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Il ritmo processionale si
rallenta, anzi quasi si ferma davanti al sagrato della Chiesa di San Francesco
tanto che io ricordo quelle ore come infinite e una profonda tentazione si
insidiava dentro di me “Vai a casa…chi te la fa fare”. E’ l’ora dell’intimità,
è l’ora in cui la Settimana Santa diventa davvero una “cosa” nostra e credo sia
il momento di maggiore contatto con la gioia piena, con l’Immensità e
azzarderei con la vera felicità. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Siamo soli con noi stessi, siamo soli con Dio
e nella debolezza umana del sonno recuperiamo il nostro rapporto con il
Creatore perché sacrifichiamo la carne per elevarci, sacrifichiamo i nostri
bisogni primari per colmare la sete più grande di Amore. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Non riesco a spiegare
più di così il sentimento impetuoso che nasce dentro di noi, quella necessità
folle di sentirci Suoi e solo Suoi… Dunque questa è la forza motivante che ci
conduce all’alba di un nuovo giorno, un giorno triste senza dubbio ma con un
ruolo fondamentale: l’essere preludio di quella Pasqua che dona significato al
nostro cammino di vita. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Quella è la reale meta anche se nelle primissime ore di
Sabato Santo la nostra mente è orientata altrove. Via Anfiteatro si colma di
nuovo di gente, persone che corrono verso Piazza Carmine per riuscire a vedere
il fatidico momento ma anche persone che restano affianco ai simulacri e
cercano con lo sguardo di bloccare il tempo in un secondo infinito. Con lo
schiarirsi del cielo la via di Casa diventa triste da percorrere e le ore
finali corrono come non mai, per cui in uno sbatter di ciglia la Vergine svolta
su Via Matteotti, accedendo da lì in Piazza… <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Qui si conclude il nostro percorso... una immaginaria
passeggiata tra le vie della Passione. Intenzionalmente non racconto cosa
accade nella Piazza in quel Sabato Santo mattina perché tra qualche ora potremo
gustare realmente l’apertura del portone. Spero, mi auguro, che queste pagine
possano essere una guida <a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a>in questo cammino alla
riscoperta della Bellezza di Dio. Decor!<o:p></o:p></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-56228986461261416922018-04-09T08:50:00.000+02:002018-04-09T08:50:40.595+02:00Scenari di una passione - 4 <span style="color: #073763;"><i><b>Luciachiara Palumbo - Via D'Aquino </b></i></span><br />
<span style="color: #073763;"><i><b><br /></b></i></span>
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;">La via
che spacca in due metà il borgo umbertino prende il nome di Via D’Aquino,
confluente, dopo la Piazza Maria Immacolata, in Via di Palma. </span><br />
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;">Essa rappresenta
il centro di Taranto, costeggiata da negozi storici e nuovi, fulcro di
attenzione dei cittadini che amano “fare shopping” o solo guardare le vetrine.
Io, piuttosto, preferisco considerarla la strada delle Processioni e dei
cortei, la strada che meglio si presta come palcoscenico della cultura e della
tradizione tarantina. In Settimana Santa, Via D’Aquino viene adornata dai
cordoni verdi che, da un lampione all’altro, separano la folla numerosa dai
riti, garantendo la sicurezza per chi partecipa attivamente e non.</span><br />
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;">I momenti
che la vedono scenario delle nostre tradizioni pasquali sono molteplici, per
cui uno stesso isolato, fotografato in diversi istanti, assume sfaccettature
diverse, date dal colore del cielo che fa da sfondo. Rossicci pomeriggi, serate
offuscate da qualche nuvola e mattine soleggiate la vedono percorsa da
confratelli diversi, che la rendono una nuova Gerusalemme per il passaggio dei
simulacri rappresentativi della Passione di Gesù. </span><br />
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;">Giunti in Piazza, poi, la
strada si biforca in corrispondenza della fontana ed è noto che qualche
“folle”, come me del resto, tenda sempre a percorrere il lato destro, in
direzione arsenale, perché è proprio da lì che passa la Processione dei
Misteri. Allora ogni qualvolta si cammini per la bella via D’Aquino la mente
viaggia nel passato e nel futuro, tra ricordi e desideri relativi a ciò che
verrà. Quando poi le giornate si allungano, passato il Natale, la strada si
illumina di quella luce tipica del nostro periodo, motivo per cui ci si
sofferma di più immaginando di vedere già davanti a noi le poste di perdune in
pellegrinaggio ai Sepolcri. </span><br />
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;">I bambini piccoli, più che mai curiosi e timorosi,
si avvicinano ai “fantasmi”, mentre i ragazzi più grandi si fermano a guardare
e talvolta, purtroppo, amano ridere e scherzare di quello strano e
incomprensibile sacrificio. Generazioni e generazioni si sono assiepate ai
cordoni e alle transenne, segnandosi con la croce e rivolgendosi in preghiera
alle bellissime Statue che rendono il Mistero della Morte e Resurrezione di
Gesù più vicino a noi e a tratti comprensibile.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_CpyQV6RVT4m1vrtng5KJDkUfQsDlGiXRVXrPfSTw8kRQkYearQJZObgraEORQ84gMLm2n7nvHEQ5z3C_1ml6JxjBXvgWtcrpVHP16Vrs3KUp2jGpPvWNJrDvu1aHIRf_ZVg7CZ1fJrY/s1600/foto+4..jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1296" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_CpyQV6RVT4m1vrtng5KJDkUfQsDlGiXRVXrPfSTw8kRQkYearQJZObgraEORQ84gMLm2n7nvHEQ5z3C_1ml6JxjBXvgWtcrpVHP16Vrs3KUp2jGpPvWNJrDvu1aHIRf_ZVg7CZ1fJrY/s320/foto+4..jpeg" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;">Oggi, come si può leggere in
alcune considerazioni spiacevoli sui nostri social network, il popolo non
accoglie più tanto devotamente i nostri riti, commentando di continuo e
“spettegolando” al passaggio della Processione… Si cerca ostinatamente di dare
un volto ai tanti cappucci bianchi e si biasima la loro scelta di offrire in
dono i loro risparmi per partecipare a questo momento di Fede.</span><br />
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"> Chi è dentro al
corteo non si cura minimamente delle chiacchiere inutili, segno che vi è una
reale motivazione alla base di questo durissimo sacrificio.</span><br />
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;">Così la notte dei
Misteri, lunghissima e brevissima notte, si estende all’orizzonte mentre il troccolante
raggiunge l’angolo di Via Acclavio e piano piano l’intero corteo si allinea
sulla Via. E’ questo il momento di massima confluenza della gente ai bordi
delle strade, a tal punto da apparire realmente impossibile camminare e si ha
la percezione di restare intrappolati tra la folla. Sono questi gli istanti che
costruiscono nella mente dei più piccoli “l’immagine” della Settimana Santa: la
confusione, il passaggio davanti a tutti per poter vedere meglio la
Processione, il pavimento freddo quando ci si siede a terra e questi strani
signori che camminano a passo normale nonostante abbiano l’abito e siano
incappucciati esattamente come gli altri.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCp_4YxjvffX7mr-NLwIp8zINiHIsHVfvGCiyLdzUadPCYCwzUOHsK3kOeOHKa_71_1vuo7BqcJ4O003R1OmOc3XmYZXlvojBXB6aWy-DXl9iQ2Rbqw75KeRx5FWc23tWFPxTXMsqOtU0/s1600/foto+4+bis.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1296" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCp_4YxjvffX7mr-NLwIp8zINiHIsHVfvGCiyLdzUadPCYCwzUOHsK3kOeOHKa_71_1vuo7BqcJ4O003R1OmOc3XmYZXlvojBXB6aWy-DXl9iQ2Rbqw75KeRx5FWc23tWFPxTXMsqOtU0/s320/foto+4+bis.jpeg" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-size: 12pt;"><br /></span>
<span style="font-size: 12pt;">Una decina di anni fa anche io e mio
fratello eravamo due bambini dietro una transenna o un cordone. Lui, fortissimo
e coraggioso salutava i mazzieri e io ogni volta indietreggiavo, spingendo chi
era dietro di me. Paura? No… inquietudine, che ancora provo nonostante abbia un
incappucciato per fidanzato.</span><span style="font-size: 12pt;"> </span><br />
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;">Quando
poi<a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a> anche l’Addolorata si volge sulla via principale, il
grosso palco, allestito in Piazza della Vittoria per i turisti, inizia a
svuotarsi e la fiumana di gente popola i corridoi aldilà dei cordoni. Il nostro
Arcivescovo, dal balcone della Chiesa del Carmine, invita il popolo tarantino
ad un momento di preghiera e riflessione, nel mentre in cui le ultime due
statue, vera origine della nostra Processione, si dispongono proprio sotto di
esso. </span><br />
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;">Terminato il discorso, si riprende il lento cammino, desiderato
fortemente da chi indossa l’abito e da chi osserva, partecipando emotivamente.
“La notte è ancora lunga”, solo questo pensiero addolcisce e conforta
l’immagine di un domani malinconico che già si insidia nella mente di chi ha
tanto atteso questo magico momento</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-7846263432927894142018-04-06T08:00:00.000+02:002018-04-06T08:00:30.079+02:00Scenari di una passione - 3 <b><i><span style="color: #073763;">Luciachiara Palumbo - San Domenico</span></i></b><br />
<br />
Percorsa per intero Via Duomo, quasi un labirinto tra abitazioni antiche e talvolta abbandonate perché deteriorate, una piccola scaletta si presenta alla nostra destra, sulla quale una fila interminabile di persone cerca di raggiungere la sommità di un edificio non facilmente osservabile dalla nostra posizione.<br />
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<br /></div>
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Facendo giusto qualche passo in avanti, eccola sorgere dinnanzi a noi la maestosa e mastodontica scalinata, simbolo della Chiesa di San Domenico. La nostra narrazione non avviene in un giorno qualsiasi dell’anno, quando quel tratto di strada, chiamato dialettalmente “u Punnine”, è solitamente deserto ma in uno dei nostri Giovedì Santo, quando i tarantini, compiendo il tradizionale pellegrinaggio ai “Sepolcri”, non tralasciano di visitare quello speciale Tempio che condivide con il Carmine il ruolo di custode della tradizione. </div>
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<br /></div>
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L’atmosfera che si può respirare in questo tardo pomeriggio è unica e irripetibile: dalla sommità del Pendio, dove noi ci troviamo, è possibile osservare la gente che, scesa dalla scalinata, si dirige verso la prossima tappa del cammino tradizionale.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtRL9lVuTTaINQBecveFSv6ZX2f1nxsrT1f-iikjlP9hwQGtlTT9VxPKgq-GM3aW1SZ0_WMhuaMZY6xSihe8fAXxIERSbEDaSFbR4pcCIGGC9LX-hn0FLC6dwRmPk-L2Yi7e6Q5eUQlTY/s1600/foto+3+bis.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1296" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtRL9lVuTTaINQBecveFSv6ZX2f1nxsrT1f-iikjlP9hwQGtlTT9VxPKgq-GM3aW1SZ0_WMhuaMZY6xSihe8fAXxIERSbEDaSFbR4pcCIGGC9LX-hn0FLC6dwRmPk-L2Yi7e6Q5eUQlTY/s320/foto+3+bis.jpeg" width="320" /></a></div>
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La strada buia è illuminata dai fari di Studio 100 che, montate le sue impalcature in corrispondenza del portone della Chiesa, prepara la diretta, di qui a poco trasmessa in tv per tutti i cittadini e non, che desiderano conoscere e condividere uno dei momenti più particolari della Settimana Santa di Taranto. Piccole candele, disposte sulle ringhiere dell’imponente scala, offrono un tono solenne e emozionante allo scenario tutto tarantino che si manifesta ai nostri occhi.</div>
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<br /></div>
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La nostra posta, la posta che stiamo seguendo passo passo in questo lungo e affascinante percorso è ora pronta per entrare in Chiesa: con estrema attenzione, piegando il cappuccio in avanti per mettere a fuoco il pavimento, i perdoni si innalzano, gradino dopo gradino, fino a giungere sul ballatoio che li separa dall’interno. Si abbassano il cappello e lentamente si avvicinano all’altare della Reposizione, mentre alcuni addetti cercano di fare spazio tra la folla, che rumorosa viene più volte richiamata al silenzio. </div>
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<br /></div>
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Una voce al microfono ripete costantemente “Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento”, una frase che mi rimanda indietro negli anni, mi riporta a quando ero bambina e i miei genitori mi invitavano a ripeterla per salutare Gesù. Il profumo di incenso, il suono delle medaglie nel momento in cui le due coppie davanti al Sepolcro si salutano col tradizionale “salamelìcche” e la preghiera pronunciata ad alta voce dal gruppo di consorelle dell’Addolorata, trasferiscono in me emozioni inspiegabili, legate al ricordo vivo di un’infanzia che è stata preambolo per quello che sono ora.</div>
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I nostri confratelli, inginocchiatisi dinnanzi al Santissimo, Lo pregano a volto scoperto, fissandoLo intensamente e commuovendosi per la Bellezza con cui Esso si manifesta proprio in questo momento a loro. Poi, abbassato nuovamente il cappuccio, si alzano e si incamminano verso la Mamma di tutte le mamme che, collocata nell’ultima cappella sulla sinistra, si lascia travolgere dalla preghiera continua dei pellegrini, confratelli e non.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNiFhivTFXqkh_fRaZHXate4TEDI29DzFxwnZ0QV4v3RBuSKya2V-DGYuQyFLikR1FcZTN4I1Y7Ahift9ZQVicOSrMEqw3-PcdPNezcJHNDaeOb7klYvITmahfZbpTtMz8z7yT9ypad4k/s1600/foto+3+bis.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1296" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNiFhivTFXqkh_fRaZHXate4TEDI29DzFxwnZ0QV4v3RBuSKya2V-DGYuQyFLikR1FcZTN4I1Y7Ahift9ZQVicOSrMEqw3-PcdPNezcJHNDaeOb7klYvITmahfZbpTtMz8z7yT9ypad4k/s320/foto+3+bis.jpeg" width="320" /></a></div>
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I piccoli lumi, disposti sotto l’Addolorata, ne illuminano il volto livido a tal punto che il loro riflesso fa sembrare i Suoi occhi gonfi di lacrime, intrappolate nel dolore. Una cadenzata nazzicata al Suo cospetto, un inchino veloce e poi la coppia di perdune scompare nei saloni nascosti della Chiesa, per uscire dal retro e immettersi in una stretta viuzza che costeggia lateralmente il sagrato.</div>
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Ciò che hanno visto, ciò che hanno udito e ancor più ciò che hanno provato, resta segreto nella mente dei confratelli che in silenzio percorrono la discesa, avviandosi verso la penultima tappa del cammino. Quando poi rientreranno al Carmine, non vi sarà alcun bisogno di parlare e, ritornati nei panni di uomini comuni, si saluteranno con un abbraccio, consapevoli di aver sfiorato il cielo con un dito e di aver assaporato la pienezza dell’amore di Dio.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-80000172263574341932018-04-05T08:00:00.000+02:002018-04-05T08:00:13.891+02:00Scenari di una passione - 2<b><i><span style="color: #073763;">Luciachiara Palumbo - Il ponte</span></i></b><br />La nostra passeggiata di fede continua… i nostri passi ripercorrono le vie principali della città nuova, affollate tutti i Sabato dell’anno da giovani e meno giovani. <div>
<br /></div>
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Giungiamo, tuttavia, in un punto dove non è solita accalcarsi la gente, che sia per il buio o per l’assenza dei negozi e la chiusura di quei pochi che sono rimasti. Lì, all’incrocio tra Via d’Aquino e Via Margherita o ancora tra Via Margherita e Via Matteotti, ci sono solo alcune persone che attendono il passaggio del bus per arrivare in Città Vecchia o sui Tamburi. </div>
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Proprio lì, dove il vento fastidioso soffia molto spesso, in Settimana Santa come a San Cataldo, le poste di città, in un freddo Giovedì Santo, si lasciano coccolare dalle marce riprodotte ad alto volume dallo storico negozio di musica “Basile”, testimone visibile di un amore per le tradizioni che rende Taranto casa perfetta per la religiosità popolare.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjybXE7qZHmT1b7PW_YfjHuDVZMErKckDq-InKYV7LObT22NesNGK5ipYk0KR4vIrJJ4aChp1i76-_msUez85x1ubXgKDZmJM2U2ANHJXzeoVgurpgD8PmXV1oYOM_Jf839okVeGQaiLic/s1600/foto+2..jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1155" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjybXE7qZHmT1b7PW_YfjHuDVZMErKckDq-InKYV7LObT22NesNGK5ipYk0KR4vIrJJ4aChp1i76-_msUez85x1ubXgKDZmJM2U2ANHJXzeoVgurpgD8PmXV1oYOM_Jf839okVeGQaiLic/s320/foto+2..jpg" width="320" /></a></div>
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Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è stupendo… un gruppo numeroso di coppie, perfettamente allineato e pronto per oltrepassare il ponte con passo più svelto, nazzica dolcemente mentre il vecchio e trascurato Palazzo degli Uffici si presta come sfondo ideale per questa armonia di suoni e colori che oscillano lentamente. </div>
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A pochi metri di distanza il ponte girevole, simbolo della città dei due mari, lega e divide due porzioni di Taranto che fanno fatica a considerarsi un tutt’uno. I nostri Riti hanno lo speciale potere di ricostruire con i cocci taglienti un antico vaso fragile, verso il quale non possiamo che essere attenti nel maneggiarlo. Così, quando le mozzette panna e nere attraversano l’antico collegamento di ferro, l’isola e il borgo si fondono e ritornano ad essere un’unica Terra, ricca di cultura e di passione. I nostri “perdune” stringono forte le fasce del cappello con la mano che già impugna il rosario, per evitare che esso possa scivolare sulle spalle, mentre il camice, aderente alle gambe e svolazzante all’indietro, è segno di una lotta contro la corrente, talvolta gelida, che spinge gli osservatori come me a nascondere il volto dietro una calda sciarpa. Il cappuccio si abbassa leggermente perché gli occhi, nascosti dietro i minuscoli buchi, possano vedere la cerniera del ponte che ne evidenzia la sua possibile apertura e si possa posare il bordone aldilà di essa, entrando definitivamente nella città vecchia. </div>
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Qui tutto parla di storia, una storia più antica e una più recente come ne sono testimonianza le Colonne Doriche, accanto al Comune e difronte al nostro castello Aragonese. Il ticchettio del bordone che batte sull’asfalto e il suono metallico delle medaglie che si scontrano tra loro a causa del movimento del corpo, irrompono lungo Via Duomo, la bellissima via Duomo, fiancheggiata da palazzi storici e signorili, da Chiese antiche di valore inestimabile e piccoli negozietti di artigiani locali. Il fascino del Pellegrinaggio in città vecchia è racchiuso in questa immagine: le poste sono molto vicine le une alle altre così che sia possibile osservare come esse si muovano a ritmo alternato sulle note delle marce che riecheggiano potenti tra i vicoli, riprodotte dalle diverse botteghe.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHq5Hgtj8hXqNfbQpQ4auhIJMJMW-ER2p7qosBG70dQ-wQlFRU72btisZQ4x0FucxiCkq4B_LyhsZ15BryDC-uI_qpcut3X92j2B8hQ-C6D5oFy8ggvKHQkWHE1S5knEXxi6dmWql5zas/s1600/foto+2+bis.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1155" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHq5Hgtj8hXqNfbQpQ4auhIJMJMW-ER2p7qosBG70dQ-wQlFRU72btisZQ4x0FucxiCkq4B_LyhsZ15BryDC-uI_qpcut3X92j2B8hQ-C6D5oFy8ggvKHQkWHE1S5knEXxi6dmWql5zas/s320/foto+2+bis.jpg" width="320" /></a></div>
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I bambini corrono, destreggiandosi tra le coppie e evitando di colpire loro i piedi scalzi, mentre aldilà del cappuccio c’è un uomo che osserva tutto ma quel tutto gli pare sfocato, non per la difficoltà della vista ma per la poca importanza data a qualsiasi cosa che non sia la preghiera incessante. Non ha scelto quel percorso in modo casuale, ha scelto quelle strade che da bambino percorreva mano nella mano con suo nonno, ha scelto quelle strade in cui osservava gli incappucciati e provava profondo desiderio di essere come loro. </div>
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Il ricordo dell’infanzia, il riemergere nella memoria del volto di quella persona che non c’è più, bagnano gli occhi di lacrime e un piccolo alone sul cappuccio testimonia quel momento di commozione. Poi volge lo sguardo sulla destra, in un angolo il suo bambino nel carrozzino guarda impaurito queste strane figure mentre la mamma lo indica dicendo “guarda papà, questo è papà”. La smorfia di dolore per il passato lascia allora spazio ad un sorriso per il presente… </div>
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Qui, in queste viuzze dal sapore antico, le generazioni tramandano la storia di un popolo… qui, in queste viuzze dal sapore antico, convivono passato, presente e futuro…</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-29161126645162064082018-04-04T08:00:00.000+02:002018-04-04T08:00:42.509+02:00Scenari di una passione - 1 <div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763;"><b><i>Iniziamo da oggi, riprendendo le attività del Nazzecanne al termine del cammino in foto Quaresimale, un percorso proposto dalla nostra Luciachiara Palumbo, scenari di una passione, un racconto in cinque capitoli per abbandonare in maniera "indolore" i suoni e gli odori della trascorsa Sumana Sanda. </i></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Il nostro percorso alla scoperta delle emozioni e dei sentimenti, che consentono il perpetuarsi di una tradizione intramontabile, ci conduce quest’anno tra le vie e i luoghi significativi di una città, la cui bellezza rende i Riti ancor più affascinanti. </div>
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<div class="MsoNormal">
La Chiesa del Carmine è il punto di partenza di questo nostro viaggio perché nessun altro luogo ha lo stesso suo potere di sedurre chiunque vi passi dinnanzi.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif7_qnvUe65urKyYIkxSDKzPmUz_A2qTr240FRRd584VW9Y7RiRPloY-uK6UJ-ZkxrdClQJFw8KijU4-qFaIsrCBvdv0hAKwlmja1NpGnMgLvbQz84qR6QxZo5cLOIIEXXaxxFXN-HXA4/s1600/foto+1+bis.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1296" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif7_qnvUe65urKyYIkxSDKzPmUz_A2qTr240FRRd584VW9Y7RiRPloY-uK6UJ-ZkxrdClQJFw8KijU4-qFaIsrCBvdv0hAKwlmja1NpGnMgLvbQz84qR6QxZo5cLOIIEXXaxxFXN-HXA4/s320/foto+1+bis.jpeg" width="320" /></a></div>
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<div class="MsoNormal">
Nonostante la sua piccola ampiezza, essa è la cassaforte del tesoro più prezioso di Taranto, la Settimana Santa. Chiunque la osservi da fuori, bambini e adulti che siano, sa cosa vi sia dentro e si ferma lì sulla soglia in silenzioso rispetto. </div>
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<div class="MsoNormal">
Tutti noi confratelli e consorelle abbiamo una storia particolare che ci lega profondamente al Carmine, una storia che ha a che fare con i Riti e che l’ha resa Casa più di quanto possiamo immaginare. Se io dovessi raccontarvi il perché del mio legame occuperei tutte le giornate che ci separano dal momento tanto atteso ma non è questo il luogo e soprattutto il fine di queste pagine. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Vorrei piuttosto narrare un silenzioso pomeriggio di primavera… nel cielo il sole gioca a nascondino e le vie si illuminano, si adombrano ad intermittenza, non riuscendo così ad asciugarsi definitivamente dopo la pioggia noiosa che dal primo mattino ha colpito la città. In Piazza Carmine un uomo, inginocchiato per terra, colora l’asfalto grigiastro con i suoi gessetti mentre alcuni signori in tuta rompono la tranquillità tirando dietro di sé dei trolley che, al contatto con la strada, provocano un ronzio non molto piacevole.</div>
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Sono quasi le 15: la gente, sperando di non incontrare la pioggia, inizia ad accalcarsi davanti al portone della Chiesa e ad aspettare che il Rito possa rinnovarsi come ogni anno. Dall’altra parte del portone, all’interno, voglia scusarmi chi sta leggendo, ma non so bene cosa accade… posso però provare ad immaginare.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJF0VuDD8fa1k1D4RCF507LAiCAwq5JcxLpFzHR4Pv4qSoqIbkugbumMdVJelkJBz9MnHcEq1xvFcVXk7Qyic9QN9yb2zJ6l3wvaihk5OuRJxsRvR8HzikQwg1ygk8gzjLvXiWpYjzqn0/s1600/foto+1..jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1296" data-original-width="864" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJF0VuDD8fa1k1D4RCF507LAiCAwq5JcxLpFzHR4Pv4qSoqIbkugbumMdVJelkJBz9MnHcEq1xvFcVXk7Qyic9QN9yb2zJ6l3wvaihk5OuRJxsRvR8HzikQwg1ygk8gzjLvXiWpYjzqn0/s320/foto+1..jpeg" width="213" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
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<div class="MsoNormal">
Due confratelli, due di quei signori che si aggiravano in tuta, indossato l’abito di rito e compiuti alcuni riti importanti, sono scesi silenziosi dai saloni confraternali e hanno percorso la buia navata, arrivando al cospetto della porta marrone. </div>
<div class="MsoNormal">
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<div class="MsoNormal">
Qui l’emozione, l’adrenalina, l’ansia si confondono e davvero si contano i secondi finali di un’attesa troppo lunga, fatta di sacrifici e di risparmi. La prima nazzicata, la nazzicata di avvio rompe il normale incedere umano, invitando ad un nuovo ritmo che in meno di due minuti, sarà interiorizzato a tal punto da dimenticare come si cammina nella vita di ogni giorno.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Poi il rumore delle ante di legno che si aprono e la luce fioca che passa attraverso i piccolissimi fori del cappuccio bianco determineranno un vortice di emozioni, un’onda che veloce percorrerà tutto il corpo fino al collo e si romperà in un brivido… qualche istante dopo con i piedi in strada, la piazza sembrerà diversa. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Tra le mura della Chiesa del Carmine trova inizio la nostra passione, tra le mura della Chiesa del Carmine trova posto il nostro pianto, silenzioso e non, che riempirà le prime ore di un Sabato Santo… Da essa tutto ha avvio, in essa tutto ha una fine…<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-62231413978331270592018-03-09T11:44:00.002+01:002018-03-09T12:41:35.879+01:00Presentazione e benedizione del Cristo all'Orto e del Crocifisso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
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<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
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<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">Giovedì 15 marzo alle ore 20,30 si terrà nella nostra Chiesa la cerimonia di presentazione e benedizione delle statue del Cristo all'Orto e del Crocifisso al termine del restauro.</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-F86M2pRi3MFAY_Wl9etHkZOOYd7kKPbivXAyvFKYfa8RZ_hZPY55ABvXSSu-iZwUlPK5Ed_WP1LVqY-l-oDwL4EGnNxV5TrEpBWN2sdyiSE3SCb5QJNkBrLafVBMz3TRvwf5Y6sokO0/s1600/Benedizione+statue.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1575" data-original-width="1575" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-F86M2pRi3MFAY_Wl9etHkZOOYd7kKPbivXAyvFKYfa8RZ_hZPY55ABvXSSu-iZwUlPK5Ed_WP1LVqY-l-oDwL4EGnNxV5TrEpBWN2sdyiSE3SCb5QJNkBrLafVBMz3TRvwf5Y6sokO0/s640/Benedizione+statue.jpg" width="640" /></a></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-1501104447741333942018-02-05T08:00:00.000+01:002018-02-05T08:00:11.109+01:00Facies Passionis<b><i><span style="color: #073763;">Salvatore Pace</span></i></b><br />
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Dove eravamo rimasti?<br />
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Ci eravamo salutati con gli auguri natalizi mentre molti di noi, già da circa tre mesi, avevano iniziato la cavalcata che avrebbe portato a Facies Passionis.<br />
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Era passata acqua sotto i ponti da quella sera di agosto in cui il Priore, ad alcuni di noi, iniziò a parlare della mostra di statue che aveva pensato e sapevamo che da dicembre a fine gennaio sarebbe stato un tour de force che ci avrebbe portato a quell'evento che tutti noi abbiamo potuto ammirare in questi giorni nella nostra chiesa.<br />
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Poi, mentre la gente iniziava i preparativi per i festeggiamenti natalizi e di fine anno, due fotografe e i loro accompagnatori giravano la puglia per fotografare le statue che avrebbero composto la mostra, contattando priori, scambiandosi auguri per Natale tirando fuori dalle nicchie statue abituate agli auguri per Pasqua.<br />
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E' stato tutto bellissimo, è stato bellissimo vedere arrivare le statue una ad una il mercoledì sera, vedere diventare la nostra chiesa piano piano un museo, è stato bellissimo ricevere le copie del catalogo, i totem illustrativi che fino ad allora erano stati solo files pdf e idee su carta è stato meraviglioso salutarsi con confratelli dando loro un volto ed una voce dopo tante mail.<br />
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Ed arriva giovedì sera, l'inaugurazione e la gioia di capire che il sogno di Antonello era diventato realtà, l'abbraccio, il grande abbraccio di Taranto alla mostra è arrivato subito, dalla prima sera, dalle prime ore.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdv4jfOlFDYT0X6XUc-Jdo4JgMemS-7uy7kXzBeNgotd3cbktkSteAqSyT7XENfq396eErFarA24KY5JsVcHQ5EGOi_T-pIdlI8-7fESfUh7La0z5RZuac7_34nBrV5tt-Cnx7nKbtOEc/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdv4jfOlFDYT0X6XUc-Jdo4JgMemS-7uy7kXzBeNgotd3cbktkSteAqSyT7XENfq396eErFarA24KY5JsVcHQ5EGOi_T-pIdlI8-7fESfUh7La0z5RZuac7_34nBrV5tt-Cnx7nKbtOEc/s200/2.jpg" width="200" /></a></div>
Durante il Convegno, mentre la Prof.ssa Gaeta, il Prof. Imbriani, il Prof. Basile e Don Francesco Martignano ci parlavano del dialetto della religione, delle nostre tradizioni in cartapesta, i numeri che arrivavano dalla mostra erano sempre più entusiasmanti, commovente la scolaresca del Pitagora che senza avviso, senza organizzazione, animata dalla curiosità per il bello, scendeva le scale della sua scuola e guidata da una lungimirante ed illuminata insegnante veniva a far visita ai volti della passione per poi fare rientro in classe. <br />
<br />
La cavalcata dei 10000 terminava ieri sera, quando al termine dell'incontro al castello aragonese e della messa concelebrata in San Pasquale dai padri spirituali le ultime ore della mostra registravano un afflusso costante di visitatori sino alle 22 quando, con uno strappo alla regola, una Jone diffusa dagli altoparlanti della chiesa chiudeva simbolicamente la statica processione di passione che per tre giorni aveva arredato "casa nostra".<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1yYeTYe-AxvrXjqm5SY0getsdZqxFWYo-iltvgzvfXuhbiaq28adtOkBgS_BViXfzWdTsFGGmQUGwMxk1BpSmEOFxRcd6BpHUy4tnufiMwS7OHdYzkK0EQfsv9oUg_BdpvI9uuogQiEg/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1yYeTYe-AxvrXjqm5SY0getsdZqxFWYo-iltvgzvfXuhbiaq28adtOkBgS_BViXfzWdTsFGGmQUGwMxk1BpSmEOFxRcd6BpHUy4tnufiMwS7OHdYzkK0EQfsv9oUg_BdpvI9uuogQiEg/s200/1.jpg" width="200" /></a></div>
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Il primo grazie va a tutte le realtà confraternali che hanno creduto in Facies Passionis.<br />
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Grazie al Priore, a Don Marco, alla segreteria, a Francesco e Gabriele, a Leo, Giovanni, Francesco e a tutto il Consiglio, al Cassiere, agli encomiabili cerimonieri e i loro occasionali collaboratori, grazie agli economi instancabili e perfetti, grazie all'ufficio stampa, a Domenico, Francesco e Ignazio, grazie alle fotografe le Valentina's, ad Alessandro per il web e grazie al coordinamento eventi culturali che mi onoro di organizzare, grazie a tutti voi perchè grazie a tutti voi, ad ognuno di tutti voi, la nostra Confraternita ha vissuto giornate indimenticabili. Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-37770946521984266562017-12-25T10:49:00.001+01:002017-12-25T10:49:55.261+01:00<div style="text-align: center;">
<b><i><span style="color: #660000; font-size: x-large;"><br /></span></i></b></div>
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<b><i><span style="color: #660000; font-size: x-large;"><br /></span></i></b></div>
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<b><i><span style="color: #660000; font-size: x-large;">DAL COORDINAMENTO EVENTI CULTURALI E DAL NAZZECANNE AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI I CONFRATELLI E LE CONSORELLE </span></i></b></div>
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<b><i><span style="color: #660000; font-size: x-large;"><br /></span></i></b></div>
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<b><i><span style="color: #660000; font-size: x-large;"><br /></span></i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib93-qRjeDE6XQCw6dxMjr14Lw_qUvqwoMQr6Mh05UJgAyS9h_VFfdSUyFhkpwd1dsex5Sxy4cU0YdtGJDYZuO5M96MIyvRGhUDl_Uuo2K0M73wUUnT-bRxFbwu-he8FyF3VLRK9wpAkM/s1600/PALLINA.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="328" data-original-width="288" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib93-qRjeDE6XQCw6dxMjr14Lw_qUvqwoMQr6Mh05UJgAyS9h_VFfdSUyFhkpwd1dsex5Sxy4cU0YdtGJDYZuO5M96MIyvRGhUDl_Uuo2K0M73wUUnT-bRxFbwu-he8FyF3VLRK9wpAkM/s320/PALLINA.gif" width="280" /></a></div>
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<b><i><span style="color: #660000; font-size: x-large;"><br /></span></i></b></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-29205015313581661752017-12-20T13:01:00.002+01:002017-12-20T13:01:56.697+01:00Il concerto di Natale <b><i><span style="color: #073763;">Andrea Alò</span></i></b><br /><br />Ieri sera, nella nostra Chiesa, si è svolto il consueto Concerto di Natale organizzato dalla nostra Confraternita. Sono ormai diversi anni che questo gradito evento fa capolino nel programma di appuntamenti che scandisce l’Avvento, tempo forte dell’Anno Liturgico in cui ci prepariamo a vivere il memoriale della nascita di Gesù.<br /><br />Grazie all’opera dell’Associazione Musicale Giuseppe Chimienti di Montemesola, complesso bandistico diretto dal Maestro Lorenzo De Felice, l’Arciconfraternita del Carmine è in grado di offrire, ai confratelli e fedeli tutti, uno splendido concerto di musiche natalizie, in cui la banda di Montemesola è solita deliziare i presenti con l’esecuzione magistrale di alcuni tra i pezzi più belli della tradizione musicale natalizia tarantina.<div>
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Quest’anno, in particolare, sono state eseguite le pastorali di Battista, Colucci, Lacerenza e Caggiano, intervallate da una pregevole esecuzione di “Varazioni per clarinetto e banda” di Gioacchino Rossini e dal tradizionale canto “Concetta Immacolata”. A chiusura, un brano contemporaneo tratto dal musical “Sister Act”, con il quale i musicisti hanno congedato i presenti rendendo, per così dire, “frizzante” il saluto e l’augurio per le imminenti festività.<br /><br />L’evento è stato presentato dall’egregio Matteo Schinaia (anche questa, ormai, una consuetudine), apprezzato giornalista del panorama tarantino, che con i suoi interventi ha saputo accompagnare sapientemente le varie fasi della serata, che è stata inoltre occasione proficua per operare una raccolta di fondi a sostegno dell’attività della mensa di via Cavour, grazie al quale ogni giorno siamo in grado di garantire un pasto caldo ai nostri fratelli più bisognosi. <br /><br />Durante il concerto, anche una gradita sorpresa al nostro Priore: l’invito, da parte dell’associazione musicale Chimienti mediante la lettura ai presenti di una lettera, a diventare loro presidente onorario. Inutile dire come tale invito sia stato accolto con entusiasmo e sentiti ringraziamenti dal diretto interessato, che non ha perso occasione per ricordare che l’associazione musicale del Maestro De Felice si è esibita, anche quest’anno, a titolo assolutamente gratuito, a riprova del forte legame che esiste tra loro e la nostra Confraternita, suggellato dalla presenza ormai assidua del complesso bandistico nella nostra Processione dei Misteri.<br /><br />Infine, una considerazione sull’intervento del nostro Padre Spirituale, che ha saputo trovare le giuste parole per descrivere l’importanza di questa iniziativa: in questo tempo di meditazione e gioia che ci proietta al Natale, è meraviglioso poter innalzare, grazie alla musica, le lodi a Dio alla stessa maniera dei nostri padri, con quelle stesse “note di preghiera” tramandateci e che noi, a nostra volta, tramanderemo ai nostri figli. <br /><br />Il tutto, lasciatemelo dire, ancor più bello e meraviglioso perché reso possibile nella splendida cornice della nostra Chiesa del Carmine.</div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-58735267747247987992017-12-19T09:59:00.000+01:002017-12-19T09:59:40.494+01:00A lezione coi riti della Settimana Santa <div class="MsoNormal">
<b><i><span style="color: #073763;">Antonino Russo</span></i></b><br /><br />Sono le dieci della fredda ma soleggiata mattina del 18 dicembre.<br /><br />Gli addobbi Natalizi richiamano all’evento ormai prossimo della nascita di Gesù.<br /><br />Eppure, nonostante il periodo Liturgico, due Confratelli sono ospiti dell’IIS Maria Pia di Taranto per parlare de: “I Riti della Settimana Santa”.<br />Con Mattia Giorno siamo accolti dal Prof. Giulio Castellano, docente di Italiano e Storia, che ha organizzato l’evento nell’ambito dei percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro.</div>
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<br />Il Professore ci ha accompagnato nell’aula della “Terza B Liceo delle Scienze Applicate” dove ci aspettavano gli alunni e le alunne che per due ore hanno avuto la disponibilità mia e di Mattia ad interloquire liberamente su un tema che ci sta così tanto a cuore come, appunto, i nostri Riti.<br /><br />D’accordo con il Prof. Castellano abbiamo dato maggiore enfasi al contesto storico relativo alla nascita della nostra Confraternita e dei Riti: in particolare Mattia, da appassionato di storia, è stato molto bravo nel tenere alta l’attenzione dei ragazzi fornendo elementi che il docente ha collegato al programma scolastico già svolto fornendo spunti di riflessione interessanti per i suoi alunni.<br /><br />Con l’ausilio di un PC e di una LIM, ho successivamente illustrato il nostro Abito di Rito dettagliandone i particolari e dando enfasi all’attenzione che abbiamo per il decoro dello stesso.<br /><br />Ci sono state rivolte domande puntuali sui momenti dell’anno in cui andiamo a piedi nudi, sulle Cappelle Gentilizie, sul ruolo fondamentale delle Consorelle, sulle Gare, sulla modalità di interazione tra i Confratelli più anziani e i novizi rassicurando i nostri giovani interlocutori sul reciproco sostegno che ci consente di chiamarci l’un l’altro: fratelli.<br /><br />Siamo poi passati a parlare del Pellegrinaggio del Giovedì Santo, al salamelicche, allo zelo che già nel ‘700 la nostra Confraternita mostrò di avere durante il pio esercizio dei pellegrinaggi al punto di ricevere in dono dalla Nobile Famiglia Calò le statue di Gesù Morto e dell’Addolorata.<br /><br />Abbiamo aperto una parentesi doverosa sul 250° anniversario dell’evento della donazione mostrando le immagini dell’Addolorata al cospetto del Santo Padre in Piazza San Pietro e le foto di Gesù Morto e dell’Addolorata all’interno del Castello Aragonese illustrando così una parte delle tante iniziative intraprese dall’amministrazione Papalia.</div>
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<br />Infine abbiamo raccontato dell’evento dei Misteri in città Vecchia del 2015 e iniziato ad illustrare le caratteristiche dei nostri simulacri, della processione del Venerdì Santo, delle Bande e delle marce funebri.<br /><br /><br />Quelle due ore che ci sembravano abbondanti per introdurre il tema dei Riti, si sono rilevate invece appena sufficienti: da qui la scelta di rivedersi con il Prof. Castellano e i suoi alunni presso la Chiesa del Carmine per mostrare ai ragazzi i nostri “tesori” custoditi nelle teche che aspettano la prossima Quaresima per donare ai Tarantini probabilmente l’unico vero momento identitario loro rim<span style="font-size: 12pt;">asto.</span></div>
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<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-12490869004982712732017-12-14T12:00:00.000+01:002017-12-14T14:05:27.805+01:00Una serata di festa <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPD9ymC3IvVfTswjE1k64ziSlaKAx5kaDAjiTBZTBdnBqE9sbZZZQsqTuMIKhOhGY1zgRB5Nsl6ACrSDt_wGELiogJf6XE2Fj3qKKayhJ95rBWGvZQ8p1bG36i26MgA1CpAEzj9zuEnTb-/s1600/_DSC0998.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="427" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPD9ymC3IvVfTswjE1k64ziSlaKAx5kaDAjiTBZTBdnBqE9sbZZZQsqTuMIKhOhGY1zgRB5Nsl6ACrSDt_wGELiogJf6XE2Fj3qKKayhJ95rBWGvZQ8p1bG36i26MgA1CpAEzj9zuEnTb-/s320/_DSC0998.jpg" width="213" /></a></div>
<em><strong><span style="color: #073763;">Salvatore Pace</span></strong></em><br />
<strong><em><span style="color: #073763;"></span></em></strong><br />
<span style="color: black;">Come ogni anno anche quest'anno è arrivata la serata degli auguri natalizi, ci siamo incontrati al Circolo Ufficiali della Marina Militare come lo scorso anno e in una serata veramente divertente e di festa abbiamo colto l'occasione per scambiarci i voti augurali in vista del prossimo Santo Natale e per l'inizio del nuovo anno.</span><br />
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La serata è stata aperta dalla preghiera sentita al Padre Nostro con Don Marco e Don Pasquale uniti nel benedire noi presenti e poi dalle parole del Priore che ha salutato gli astanti.<br />
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Anche quest'anno. ha rimarcato il Priore, la generosità dei confratelli ha permesso di far trascorrere agli ospiti della mensa dei poveri di via Cavour un Natale più sereno con le offerte per l'incontro di ieri, infatti, è stato donato alla mensa un assegno con un cospicuo importo, tenendo presente che il ricchissimo buffet e l'intera serata sono offerte ai confratelli dalla Confraternita. <br />
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A proposito della mensa dei poveri il Priore ha illustrato un'iniziativa fortemente voluta da Mons. Gerardo attraverso la quale, a breve, sarà possibile in maniera rapida, discreta ed anonima collaborare fattivamente alla gestione della mensa con offerte libere permettendo ai nostri fratelli più sfortunati di trovare sempre un pasto caldo ed un ambiente accogliente. <br />
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Si è passati poi alla premiazione del concorso "Uno scatto nel decoro", sono state premiate infatti le migliori due fotografie scattate da Luigi Secondo e Luigia Marturano, i due nostri fotografi per passione hanno ricevuto i complimenti da parte dei presenti ed un dono molto gradito da parte della Confraternita, un tablet di ultima generazione con cui poter coltivare la loro passione. <br />
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Nella sala, splendidamente addobbata, poi, sono state esposte le dodici fotografie che faranno parte del calendario sociale 2018 che hanno riscosso plauso e ammirazione dagli intervenuti.<br />
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Al termine del buffet, ricco e buonissimo come sempre, si sono esibiti i Napolatino, amici oramai del sodalizio, che hanno fatto cantare e ballare per un paio d'ore in serenità tutti noi sino all'arrivo dei dolci che hanno decretato la fine della serata .<br />
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Un appuntamento fisso che apre le porte del Natale e che si rinnova ogni anno in un clima di gioia e serenità..Grazie !!!<br />
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<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-2423496577641237972017-12-12T08:00:00.000+01:002017-12-12T08:00:13.904+01:00Uno scatto nel decoro <b><i><span style="color: #073763;">Salvatore Pace</span></i></b><br /><br />La nascita, la realizzazione e il risultato in un progetto sono quanto di più gratificante per chi lo sogna, per chi ci lavora e per chi alla fine vede premiati i suoi sforzi con il lavoro finito, sopratutto se questo lavoro è di un livello eccellente.<br /><br />Era ancora estate quando con il Priore pensammo all'idea del concorso fotografico per la realizzazione del calendario sociale e devo dire, come sempre da vent'anni a questa parte, da quando lo conosco, sposò questa idea subito con entusiasmo dando vita al progetto ed affidandolo a chi vi scrive ed al coordinamento eventi culturali.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV_DDmIX3r_75GSeKattJJQqJ_wXllnJoxrGcV1HFerJsCdn6xqA-b9upUADzlw0m91h3mF7JyCa69pJxRQMZtfB2q5Tpt01xQikieM7YvMPMfkkP3lnoX64lbaJUqZns5CF_5Vx8DAC8/s1600/nazzecanne+logo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="93" data-original-width="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV_DDmIX3r_75GSeKattJJQqJ_wXllnJoxrGcV1HFerJsCdn6xqA-b9upUADzlw0m91h3mF7JyCa69pJxRQMZtfB2q5Tpt01xQikieM7YvMPMfkkP3lnoX64lbaJUqZns5CF_5Vx8DAC8/s1600/nazzecanne+logo.jpg" /></a></div>
<br />La stesura del bando, le idee scambiate, l'arrivo delle foto scattate dai confratelli e dalle consorelle, la giuria riunita per la valutazione, la scelta delle dodici foto e delle due vincitrici hanno segnato il passaggio dall'autunno all'inverno. <br /><br />Finalmente poi oggi, nella mail, la bozza definitiva del calendario inviata a chi vi scrive dal grafico, insostituibile e validissimo come sempre..bellissimo, le foto assemblate mese dopo mese assumono un valore d'insieme che in sede di concorso poteva solo immaginarsi e fa sentire il calendario, finalmente, frutto definitivo del lavoro e dell'impegno, veramente parte di noi, realizzato da noi, voluto da noi e immaginato da noi, confratelli e consorelle di questo meraviglioso sodalizio.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhySGOiyDJrU305x4uhhLTKqVNWW8N4LtdY55_Na-qG-zn1w3S1KEJAS8fvJXaMOiUmKfrLIR3_TCmebDVxxS2jfHC5mQSDAbMcthqFB5xJdrJ9_ir6ZB57Zo-HDFO_jKBKgzkAE78OEK0/s1600/carminelogo2.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="280" data-original-width="250" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhySGOiyDJrU305x4uhhLTKqVNWW8N4LtdY55_Na-qG-zn1w3S1KEJAS8fvJXaMOiUmKfrLIR3_TCmebDVxxS2jfHC5mQSDAbMcthqFB5xJdrJ9_ir6ZB57Zo-HDFO_jKBKgzkAE78OEK0/s200/carminelogo2.png" width="178" /></a></div>
<br />Fa venire i brividi pensare che gli autori delle dodici foto, nel momento stesso in cui le stavano scattando stavano vivendo un'emozione, un brivido, una lacrima, un batticuore davanti ad una nazzicata, ad una statua, ad una marcia e oggi quell'emozione segnerà i dodici mesi del nostro vivere la confraternita.<div>
<br />Grazie al Padre Spirituale, al Priore, al Consiglio abbiamo realizzato anche quest'anno un dono da tenere appeso nei nostri uffici, nelle nostre case, nelle nostre stanze e ce lo sentiremo più nostro sapendo che le foto vengono dai cuori di confratelli e consorelle come noi.<br /><br />"Uno scatto nel decoro" prima edizione va negli archivi con la premiazione dei due scatti vincenti domani sera durante lo scambio di auguri al circolo ufficiali e con la stampa del calendario, ci auguriamo che l'anno prossimo le foto e i partecipanti siano sempre di più e sempre più emozionanti. <br /><br />Decor </div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-9143240698899486592017-12-11T08:00:00.000+01:002017-12-11T08:00:45.226+01:00Torna il Natale..<span style="color: #073763;"><b><i>Unì amarcord targato Luciachiara </i></b></span><br />
<b><i><span style="color: #073763;"><br /></span></i></b>
<b><i><span style="color: #073763;"><br /></span></i></b>
<b><i><span style="color: #073763;">Luciachiara Palumbo </span></i></b><br />
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<div class="MsoNormal">
“Torna Natal,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
dolcissimo suon,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
s’espande nel ciel, messaggero di Pace ed Amor.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Torna Natal, rinnovo ai fedel,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
l’avita pietà, marinara vetusta città…<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Fa lieto e beato ogni cor,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
l’annunzio che viene dal ciel,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
è nato un Bambino Divin,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
sulla Terra sconvolta dal mal cantiam cantiam la Pia Pastoral.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Pace e amor, lieta Pastoral,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
che la brezza reca dall’uno all’altro mar…<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Angelici cor, diffondon nel ciel,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
l’annunzio ai fedeli è nato Gesù…<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Gloria… Gloria!”<o:p></o:p></div>
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Un tempo la mattina di Santa Cecilia non volevo andare a scuola non volendomi perdermi l’inizio del Natale. A casa mia, al contrario dell’80% delle case tarantine, il periodo natalizio arrivava e, più o meno, arriva anche ora nel giorno dell’Immacolata…<br />
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Questa cosa non mi è mai andata giù. Da bambina non vedevo l’ora che si avvicinasse il momento dei regali con la mia meravigliosa cucina giocattolo, con la bambola che avevo visto da Francesco Bari, con i carrozzini di Winnie Pooh e con tutto ciò che poteva rendermi una perfetta mammina per i miei figli (si contano circa 20 cicciobello nella mia attuale stanza dei giochi).<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSM7pJV5mAjdj6DBS_ii71l_lRjsXsxM-UcOW5DNo931u_8qf-VL5Z1rKnMeMa5RMEqqpMucSQf5jmzKGzOiyVHatu7sqi8k-UX-2bAWeRlo5CFYPiZJtwUpkWijOW-dVYxQ7QXG9r-VY/s1600/con-gli-occhi-di-un-bambino-bac9c2de-020f-4caf-b070-90fe2257480a.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSM7pJV5mAjdj6DBS_ii71l_lRjsXsxM-UcOW5DNo931u_8qf-VL5Z1rKnMeMa5RMEqqpMucSQf5jmzKGzOiyVHatu7sqi8k-UX-2bAWeRlo5CFYPiZJtwUpkWijOW-dVYxQ7QXG9r-VY/s320/con-gli-occhi-di-un-bambino-bac9c2de-020f-4caf-b070-90fe2257480a.jpg" width="320" /></a></div>
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Da grande invece ho iniziato a desiderare fortemente il calore che avvolge la mia famiglia quando la casa è addobbata, quando i tappeti sono stesi e le lucine dell’albero illuminano ad intermittenza la stanza che a me è più cara in assoluto.</div>
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Per cui puntualmente o mi assentavo da scuola o facevo in modo di farmi prelevare prima così almeno nella mia cameretta potevo preparare il presepe con l’aiuto di mia nonna, sempre disponibile a prendersi cura di me… Ma nulla poteva andare per il verso giusto se mamma non suonava al piano la bellissima pastorale, il cui spartito è tanto raro quanto prezioso. Così mentre con la manina afferravo il piano, la piccola vocina intonava tante parole a caso che cercavano di avvicinarsi a quelle autentiche. </div>
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Venne allora a mia madre l’idea di farmi ricopiare il testo del brano da quel piccolo foglio che mostrava la sua grafia quando frequentava le elementari. Adesso, dunque, se si apre il grosso plico di canti natalizi fuoriescono due versioni identiche della stessa pastorale, che a distanza di tanti e tanti anni riscaldano ancora il cuore dei bambini tarantini.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj92B9K0fEuFX2NkDnyAGsWUDxp4nxiYq-K7vIjw4bLChb5UPAtPEv0KdglQSBP7nA1ERxz04gipDjnoe4ZRDLR06Co6KHSnM5P9XLXrvqF3ZfCwhAUFfQxkwXRyvEG2dC_KVcvUe6JWoA/s1600/PALLINA.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj92B9K0fEuFX2NkDnyAGsWUDxp4nxiYq-K7vIjw4bLChb5UPAtPEv0KdglQSBP7nA1ERxz04gipDjnoe4ZRDLR06Co6KHSnM5P9XLXrvqF3ZfCwhAUFfQxkwXRyvEG2dC_KVcvUe6JWoA/s320/PALLINA.gif" width="280" /></a></div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Poi su quello sgabello nel salotto un’altra figura comparve, pronta a riempire la casa di tarantinità autentica… Questa figura era la mia. A partire dal giorno dei santi, ogni giorno incessantemente provavo le note di “Torna Natal”, stonando, sbagliando e aspettandomi che da un momento all’altro i signori della casa di su scendessero a rimproverarmi. Ma ciò non è mai accaduto per cui adesso le dita scorrono abbastanza fluide sui tasti accentuando i punti più emozionanti e alleggerendo i punti più delicati come il momento di “Tu scendi dalle stelle”…<br />
<br />
Torna Natale anche quest’anno, in questa città ed in questo mondo che non merita più l’Amore di Dio. Affido e dedico le parole riportate all’inizio di questo articolo al cuoricino di quel glorioso Bambino, affinchè possano essere una preghiera di Pace, possano essere speranza concreta di tutti coloro che hanno sperimentato in prima persona la paura di essere uccisi ed il dolore sovrumano di sopravvivere a mariti, mogli, fidanzati, figli che non sono riusciti a mettersi in salvo… Abbi pietà di noi o Padre nessuno di noi sa quello che sta facendo</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-51524494814900228032017-12-08T13:00:00.001+01:002017-12-08T13:01:42.404+01:00Auguri<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red; font-size: large;">AUGURI A TUTTI VOI PER LA RICORRENZA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE, COPATRONA DELLA NOSTRA CITTA', DAL COORDINAMENTO EVENTI CULTURALI </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgISEcKWs6s09MDGpdIXmuRy4Y2SwZvjpNp3lSIIqXXhrtZjdCv0X-RhEZLhaqgt-by6LdyXLVkxVcby_XXu1tRKwnwqjlkCFnV1sSqIXZo_erKhsSHNByAP3PoDAduzKME8r6p38w_m2c/s1600/220px-Immacolata_Taranto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="320" data-original-width="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgISEcKWs6s09MDGpdIXmuRy4Y2SwZvjpNp3lSIIqXXhrtZjdCv0X-RhEZLhaqgt-by6LdyXLVkxVcby_XXu1tRKwnwqjlkCFnV1sSqIXZo_erKhsSHNByAP3PoDAduzKME8r6p38w_m2c/s1600/220px-Immacolata_Taranto.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red; font-size: large;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-83942423741256626642017-12-06T08:00:00.000+01:002017-12-06T08:48:51.672+01:00Santa Caterina<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU5itkrrBJNkPnNvgUQJ7qKxAA7bfrOhPjxBR-4eUp3vlSPWW7crMfqx4mBwDlIFiqDrl58OMXdBDWEuZMhyphenhyphenW2JGAb9Sc7XLom5VKJrnOMaBzewEdqmJoAXaf4f5qyMaiWFmL4x6w_7mJq/s1600/1558967_635840568217791682_IMG_1080_SANTA_CATERINA_300x410.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="300" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU5itkrrBJNkPnNvgUQJ7qKxAA7bfrOhPjxBR-4eUp3vlSPWW7crMfqx4mBwDlIFiqDrl58OMXdBDWEuZMhyphenhyphenW2JGAb9Sc7XLom5VKJrnOMaBzewEdqmJoAXaf4f5qyMaiWFmL4x6w_7mJq/s320/1558967_635840568217791682_IMG_1080_SANTA_CATERINA_300x410.JPG" width="234" /></a></div>
<strong><em><span style="color: #073763;">Benedetto M.Mainini</span></em></strong><br />
<br />
Esiste, nel borgo antico, in città vecchia, in via Duomo, o meglio, in Strada Maggiore, in prossimità del Palazzo Carducci, un’antica chiesetta, oggi chiusa perché inagibile, dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, la Santa “cu ‘a rote”, perché condannata ad essere uccisa legata ad una ruota uncinata e fatta rotolare da un pendio, patrona delle “catarintte”, le sarte apprendiste, dei barbieri e degli arrotini, delle balie e delle nutrici. <br />
<br />
Di questa chiesetta non si hanno notizie precise sulla sua edificazione e da chi sia stata creata. Sembra che nel 1378 esisteva una chiesa, con annesso ospedale, a lei intitolata proprio dove oggi sorge la Capitaneria di Porto; quando fu deciso di abbattere questa chiesa , fu deciso anche di costruirne una nuova in via Duomo. Essa probabilmente già esisteva nel 1578 quando, durante l’episcopato dell’arcivescovo Lelio Brancaccio, la confraternita di S. Cataldo in Santa Caterina, venne qui trasferita dal primitivo oratorio.<br />
<br />
Negli atti della <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Visita_pastorale">visita pastorale</a> di monsignor Brancaccio del <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/1578">1578</a> si fa menzione presso la chiesa di Santa Caterina della "societatem beatissimi protectoris divi Cataldi", con 200 iscritti. A testimonianza di ciò: su di una lapide esistente nella chiesa e datata 1784 si legge che “sotto il pavimento della chiesa fu scavato il sepolcreto della Confraternita”.<br />
<br />
Fino al 1987 la Confraternita organizzava la processione in onore di Santa Caterina il 25 novembre: era la seconda festa “natalizia” di Taranto. Dalla elegante chiesetta barocca, piuttosto piccola in stile barocco, con pregevole altare maggiore barocco con colonne tortili e quattro altari laterali, muoveva il corteo processionale con la bella statua della santa, che oggi si conserva nel tempio di S. Domenico Maggiore, retta sulle spalle dai confratelli dalla bella mozzetta rossa, accompagnata dalla banda che eseguiva le nostre belle pastorali. Era questo uno di quei giorni in cui, secondo la tradizione, si friggevano le pettole…<br />
<br />
Ma poi il vetusto tempietto, non offrendo sufficienti garanzie di stabilità, venne chiuso al culto. Infatti: ricordo un’altra processione nel 1991, anticipata al 24 che era domenica: dopo la messa celebrata in mattinata da don angelo Mele, Parroco di San Domenico, dalla stessa chiesa mosse la processione che percorse alcune strade della zona di competenza dell’allora parrocchia di S. Domenico; anche in quella occasione i confratelli di S. Cataldo portavano sulle spalle la statua. Ma poi, a mia memoria, non si è più svolta questa bella processione!<br />
<br />
La chiesa di Santa Caterina ancora oggi attende un restauro. Intanto si è pensato di murare l’ingresso! Esiste una progettazione di ripristino, ma il problema è nel reperimento dei fondi… E quando la rivedremo!!! Per mia fortuna io l’ho vista, le generazioni future…Ne verbum quidem!...<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-60706619254440444912017-12-05T10:00:00.000+01:002017-12-05T10:00:27.516+01:00..l'Avvento..<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7CRv-Bmm5208Xrcs3R9Ge12nqzAKGedSMu81Ojxm9bt4kY1voEszo4zLL0R2js_30cJ0fP_4gvBR1ESZAVqRRVGPvRvmrh_VQ_DL1OliTs496HUAleSHp-UQwxBdkadFP1mwEs-reTip9/s1600/avvento.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="227" data-original-width="295" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7CRv-Bmm5208Xrcs3R9Ge12nqzAKGedSMu81Ojxm9bt4kY1voEszo4zLL0R2js_30cJ0fP_4gvBR1ESZAVqRRVGPvRvmrh_VQ_DL1OliTs496HUAleSHp-UQwxBdkadFP1mwEs-reTip9/s1600/avvento.jpg" /></a></div>
<strong><em><span style="color: #073763;">Antonino Russo</span></em></strong><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Domenica 3 dicembre
2017 è iniziato l’Avvento, il tempo forte dell’Anno liturgico che prepara al
Natale. Il termine Avvento deriva dalla parola “venuta”, in latino: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">adventus</i>.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Nel linguaggio del
mondo antico era un termine tecnico utilizzato per indicare l’arrivo di un
funzionario, la visita del re o dell’imperatore in una provincia. <o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Ma poteva indicare
anche la venuta della divinità, che esce dal suo nascondimento per manifestarsi
con potenza, o che viene celebrata, presente, nel culto. <o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Con la parola <i style="mso-bidi-font-style: normal;">adventus </i>i primi cristiani intendevano
quindi dire: Dio è qui, non si è ritirato dal mondo, non ci ha lasciati soli.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">In occasione della
prima domenica d’Avvento, Papa Francesco ha detto:<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">“Oggi iniziamo il
cammino dell’Avvento, che culminerà nel Natale. L’Avvento è il tempo che ci è
dato per accogliere il Signore che ci viene incontro, anche per verificare il
nostro desiderio di Dio, per guardare avanti e prepararci al ritorno di Cristo.
Egli ritornerà a noi nella festa del Natale, quando faremo memoria della sua
venuta storica nell’umiltà della condizione umana; ma viene dentro di noi ogni
volta che siamo disposti a riceverlo, e verrà di nuovo alla fine dei tempi per
‘giudicare i vivi e i morti’. Per questo dobbiamo sempre essere vigilanti e
attendere il Signore con la speranza di incontrarlo. La liturgia odierna ci
introduce proprio in questo suggestivo tema della vigilanza e dell’attesa.”<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Durante l’avvento, il
colore dei paramenti liturgici indossati dal sacerdote è il viola anche se
nella terza domenica di Avvento (ossia, la domenica <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Guadete</i>) facoltativamente si può usare il rosa, a rappresentare la
gioia per la venuta di Cristo. <o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;"></span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Durante la Messa non
viene recitato il Gloria in maniera che risuoni più vivo nella Celebrazione
Eucaristica della notte per la Natività del Signore.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">I nomi tradizionali
delle domeniche di Avvento sono tratti dalle prime parole dell’Antifona di
ingresso alla Messa. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">La prima domenica è detta del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ad te levavi</i> («A te elevo», Salmo 25);<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">La seconda domenica è chiamata del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Populus Sion</i> («Popolo di Sion», Isaia
30,19.30); <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">La terza domenica è quella del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Gaudete</i> («Rallegratevi», Filippesi
4,4.5); <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 8pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">La quarta domenica è quella del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Rorate</i> («Stillate», Isaia 45,8).<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Il tempo dell’Avvento
ha come icona quella della Vergine Maria. Il Santo Padre ha sottolineato che:<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">“Maria è la via che Dio
stesso si è preparato per venire nel mondo […] colei che ha reso possibile
l’incarnazione del Figlio di Dio […] la rivelazione del mistero, avvolto nel
silenzio per secoli eterni (Romani 16,25) […] grazie “al suo ‘sì’ umile e
coraggioso”.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 107%;">La presenza della
Solennità dell’Immacolata Concezione dell’8 dicembre - siamo proprio nel pieno
della novena dell’Immacolata – fa parte del Mistero che l’Avvento celebra:
Maria rappresenta l’umanità redenta!<o:p></o:p></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-76666101114461675242017-12-04T08:00:00.000+01:002017-12-05T09:53:05.948+01:00..per non aver commesso il fatto...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAZqwpE2VdfD7sbjohyphenhyphens-QiHK-ilKQkO8EvdUnhwjvPxfhZ29g0G4vocIQK4OStHbHVOg-LSwkDUji91UfVZBRkbEGu7hiFXCZTtEmLWvElGSZHNAjZd2XIrg_MVi3v_B5lHvPCfuz8bTt/s1600/logo.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="280" data-original-width="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAZqwpE2VdfD7sbjohyphenhyphens-QiHK-ilKQkO8EvdUnhwjvPxfhZ29g0G4vocIQK4OStHbHVOg-LSwkDUji91UfVZBRkbEGu7hiFXCZTtEmLWvElGSZHNAjZd2XIrg_MVi3v_B5lHvPCfuz8bTt/s1600/logo.png" /></a></div>
<i><span style="color: #073763;"><b>Questo è il comunicato stampa con cui la confraternita ha salutato l'assoluzione del nostro Padre Sprituale, non abbiamo bisogno di aggiungere altro, questo è il nostro pezzo del "nazzecanne" oggi. </b></span></i><br />
<i><span style="color: #073763;"><b>S.P.</b></span></i><br />
<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il Consiglio di Amministrazione,
i confratelli e le consorelle dell’Arciconfraternita di Taranto hanno appreso
con gioia e soddisfazione che il loro Padre Spirituale, Mons. Marco Gerardo,
ieri è stato assolto, <i>perché il fatto non
sussiste</i>, dalla Corte d’Appello di Taranto riunitasi nello stralcio del
Processo Ilva, Ambiente Svenduto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In questi cinque anni la nostra
comunità confraternale è stata sempre
stretta intorno al suo pastore, al suo fratello maggiore, al suo confratello
tra i confratelli sicura della sua innocenza.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>“Assolto perché il fatto non sussiste”</i> ridona serenità e dignità
all’uomo ed al sacerdote che da sempre, e chi gli è vicino quotidianamente può
attestarlo e testimoniarlo, si dona alla comunità, si spende per chi è più
debole e bisognoso ed è lontano da “inciuci” di potere e da tutte quelle
menzogne che qualcuno, approfittando della situazione, gli ha rovesciato
addosso senza aspettare il giudizio finale.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma noi Don Marco lo conosciamo
bene e abbiamo apprezzato ed amato soprattutto il suo vivere questa
“ingiustizia” di cui era vittima con il sorriso sulle labbra, senza una parola
di rancore verso nessuno, abbiamo preso esempio dalla pazienza e dalla calma
con la quale ha atteso che i tasselli di un puzzle molto confuso venissero
messi al loro posto per ristabilire la verità. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Questa vicenda, vissuta con
quotidiana sofferenza per tutto questo tempo, ha accostato Don Marco alla
paziente e silente sofferenza degli ammalati per esempio e a ciò che Nostro
Signore, suo esempio e guida, ha passato negli ultimi giorni della sua vita,
rendendolo più forte, ne siamo sicuri e aumentando la sua grande comprensione e
devozione verso gli ultimi e verso i sofferenti.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Oggi più che mai il nostro
Sodalizio si stringe in un ideale abbraccio al suo Padre Spirituale, mettendo
da parte, <i>immediatamente</i>, tutta questa
brutta storia durata 60 mesi e continuando a lavorare, come fa da secoli nel
decoro che la contraddistingue l’Arciconfraternita del Carmine, al servizio dei
deboli, della Carità e dell’Amore nel nome della Beata Vergine del Monte
Carmelo nostra Titolare e Protettrice. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
DECOR CARMELI</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03733566575377179667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8300022954323619626.post-28737141349089372202017-12-01T10:17:00.000+01:002017-12-01T10:17:26.070+01:00L'abito di rito<span style="text-align: right;"><b><i><span style="color: #073763;">Antonio Mandese</span></i></b></span><br />
<br />
L'abito di Rito, segno distintivo della Confraternita, rappresenta qualcosa in più di un modo per vestire il corpo. Il dettaglio degli elementi di questo complesso sistema di vestizione sono numerosi tanto che il Rito comincia con la cura delle parti di questo abito, cura sartoriale, pulizia, stiratura - ore e giorni prima che si compia il rito sono controllate nel dettaglio più minuzioso e maniacale.<br />
<br />
Il profumo del cotone candido del sacco e del cappuccio che aderiscono alla pelle rappresentano quel punto di contatto tra passato e presente; la semplicità delle materie prime utilizzate ci mettono in comunicazione con i Confratelli del passato, i nostri familiari: padri, nonni, zii, fratelli che hanno indossato come noi questi pezzi di stoffa anonima che in realtà hanno nomi e cognomi di tutte le famiglie e dei confratelli che da secoli hanno popolato, animato e partecipato la vita di questo sodalizio.<br />
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L'abito è così importante che spesso durante il momento della vestizione prima del rito anche l'umore gioviale di molti sprofonda in un lungo silenzio quando il sacco cala sul corpo di chi lo sta indossando aiutato dal compagno che lo assiste e viene seguito da un sospiro pieno di emozioni.<br />
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Un silenzio che ci riconnette con il passato di una ritualità che si ripete sempre uguale e che ci fa quasi toccare quei cari che non ci sono più e con cui avremmo voluto condividere le emozioni dell'ultimo momento vissuto nel corso della Processione o del Pellegrinaggio.<br />
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Attraverso quest'abito indossiamo l'abitudine al confronto con il tema del divino, della fede ma anche della storia, di una comunità che nei secoli si è rinnovata e continua a farlo intorno a gesti e temi legati alla semplicità ed all'umiltà delle preghiera popolare espressa in silenzio e, spesso, anonimamente indossando quell'abito. <br />
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Nel cuore di tutti vive il desiderio di preservare la tradizione nei secoli, di tramandarla ai nostri figli, di coltivare questo sentimento di fede semplice che unisce intorno alla cura, al rispetto e all'insegnamento di quelle “cose antiche” che costituiscono il tesoro culturale della comunità. <br />
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[...]<i>Percorrevano il vicoletto lentamente, quasi non
avessero voglia di terminare il viaggio. Erano due, avvolti nei candidi camici,
la mozzetta color crema sulle spalle, i cappucci calati sul viso. Una posta. </i>[...]<i><o:p></o:p></i></div>
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Nicola Caputo <i>L'Anima incappucciata</i></div>
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