sabato 21 dicembre 2013

Chiesa del Carmine
18 dicembre 2013

Antonello Battista

In una gremitissima Chiesa del Carmine in una festosa atmosfera natalizia, alla presenza del priore cav. Antonello Papalia e del padre spirituale mons. Marco Gerardo, si è tenuto lo scorso 18 Dicembre il tradizionale concerto di Natale voluto dalla nostra Arciconfraternita ed eseguito dal coro “Monte Carmelo” diretto dalla prof. Anna D’Andria. 

Il coro, accompagnato da una piccola orchestra sinfonica, ha interpretato 12 brani del repertorio classico dei canti natalizi; particolarmente apprezzati dal pubblico sono stati i canti: “Adeste Fideles” che ha aperto il concerto, l’adattamento di Marco Frisina de “Fermarono i Cieli” di S. Alfonso Maria De Liguori, l’ “Alleluja” di Händel,  “La Vergine degli Angeli” e il “Magnificat”, questi ultimi due brani preceduti da una piccola riflessione di mons. Marco Gerardo, la prima sulla dolcezza della protezione del manto amoroso della Vergine e il secondo sulla chiamata che Dio fa a tutti noi, sull’esempio del sì di Maria al Suo progetto di infinita misericordia. Il concerto si è concluso con le “note leggere” di “White Christmas” rivisitata in chiave Jazz in un’affascinate giustapposizione della sezione dei fiati dell’orchestra e la tradizionale pastorale tarantina di Battista, per l’occasione eseguita in chiave sinfonica accompagnata dalle parole del popolare testo adattato alla musica. Particolarmente suggestivo infine, è stato vedere la quasi totalità del pubblico presente intonare le parole della pastorale, ognuno dei presenti in quegli attimi trasportato dalla delicatezza delle note, ha sicuramente rispolverato in un cantuccio della memoria le emozioni oramai assopite dell’animo del fanciullo che in occasione del Natale stilla dai nostri cuori la gioia per la venuta del Salvatore. 

I saluti finali sono stati riservati al priore che oltre a ringraziare la prof. D’Andria e tutti i coristi e musicisti, ha colto l’occasione per fare un plauso  alla consolidata unità delle realtà parrocchiali che in occasioni come queste rendono possibile la realizzazione di eventi culturali e liturgici, soprattutto nei periodi “forti” dell’anno come l’Avvento e la Quaresima. Il suo breve discorso è servito inoltre per presentare alcune attività messe in cantiere dalla nostra Arciconfraternita: in primo luogo ha ufficialmente presentato con un pizzico d’orgoglio per la paternità e l’innovazione del progetto, il “Coordinamento per le attività culturali” coordinato dal vice priore Giovanni Schinaia, che curerà il nuovo sito web dell’Arciconfraternita e la rinata testata di “NazzecànneNazzecànne” in questa sua nuova edizione on-line.

Con la creazione di questo “Coordinamento”, così come ha spiegato il priore, si è voluto rendere accessibile e trasparente a tutti il nostro sodalizio e le sue attività sia liturgiche, sia culturali e sia benefiche, per dare una risposta concreta a tutta l’opinione pubblica ed in particolare a quella parte di opinione pubblica che da sempre denigra le nostre attività e la nostra storia e si fa voce di ogni sorta di maldicenza sulla nostra integrità e correttezza, inoltre questo organo di divulgazione sarà utile a far comprendere a tutti che dietro il benemerito titolo della nostra Arciconfraternita ci sono uomini e donne, confratelli e consorelle animati dal fervore cristiano per il culto della. B.V Maria del Monte Carmelo, nostra titolare, e per le  secolari tradizioni della nostra sofferente città; uomini e donne fedeli e che devotamente aderiscono al Vangelo ed alla sequela di Nostro Signore Gesù Cristo. 
A proposito dell’intento culturale di questa nuova realtà confraternale, il cav. Papalia ha preannunciato in anteprima alcuni impegni culturali del “Coordinamento”, come alcuni speciali che verranno curati nei prossimi mesi, sulla ricerca storica e sulla celebrazione del 250° anniversario della donazione da parte dei Calò al nostro sodalizio delle due statue storiche di Gesù Morto e dell’Addolorata.

Il Priore ha spiegato infine il motivo della scelta dello stemma che ultimamente è utilizzato nei documenti dell’Arciconfraternita, asserendo la maggiore antichità di quest’ultimo su tutti gli altri utilizzati, questo simbolo carmelitano è pertanto quello presente nei fregi presenti in alto a destra e a sinistra nell’abside della chiesa, terminati nel 1901 ma comunque già presenti sin dagli ultimi anni del XIX secolo. 
L’iniziativa come sempre ha avuto un’enorme successo come ha dimostrato la massiccia presenza di pubblico intervenuto.  L’attaccamento dei confratelli e della consorelle, di tutti i parrocchiani e non solo per le attività proposte dalla nostra Arciconfraternita ed in particolare per questa del tradizionale concerto natalizio, è il segno tangibile di come il canto sia innanzitutto strumento di preghiera, che affascina con le soavi note e che in occasione del Natale addolciscono l’anima e inteneriscono il cuore per far spazio alla speranza e alla gioia per un Dio che si fa uomo e viene a dimorare tra noi.