mercoledì 21 gennaio 2015


Antonello Battista 

Continuiamo a ripercorrere quella storia con la S maiuscola della quale ho raccontato negli scorsi numeri di Nazzecanne coloro che la hanno compiuta sino ai giorni nostri, sino a lasciarci in eredità la nostra confraternita così come oggi la conosciamo e che è senza ombra di dubbio una delle realtà migliori che possiamo trovare nella nostra città e nella nostra diocesi.

Riscopriamo oggi la figura di un Priore, che forse suo malgrado è strettamente legato con l’attualità di questi mesi e più avanti scopriremo il perché; ricordiamo dunque il Priore Pietro Piangiolino.

Priore per due volte, un primo mandato dal 1952 al 1953 ed un secondo dal 1962 al 1971, fu comandante dei Vigili Urbani di Taranto, era perciò una personalità di tutto rispetto anche al di fuori dell’ambito confraternale. Nel 1969, come noto, fece acquistare il meraviglioso organo a canne ancor oggi presente nella chiesa del Carmine e che maestoso svetta dalla cantoria al di sopra del portone d’ingresso.

L’episodio che ha caratterizzato però il suo mandato, come già ho detto, è legato a doppio filo con le nostre vicende di queste settimane. Infatti nel 1967 il Priore Piangiolino, unitamente col Consiglio d’Amministrazione della confraternita assunse la dolorosa decisione di dirottare il percorso della processione dei Misteri dalla Città Vecchia al solo Borgo Umbertino, decisione che come ben sappiamo ha segnato la storia della nostra confraternita e della città tutta. Una decisione che credo sia stata più che mai sofferta e dolorosissima, poiché veniva tagliato quel cordone ombelicale che legava noi confratelli del Carmine all’Isola Madre, al luogo dove tutta la nostra tradizione ebbe inizio del XVII secolo. La storia purtroppo la conosciamo tutti e dal quel 1967 i Misteri non hanno più fatto ritorno in Città Vecchia, contribuendo a far calare sul Borgo Antico un alone di oblìo che ormai da mezzo secolo attanaglia il cuore storico della nostra città.

Il col. Piangiolino, Comandante dei
Vigili Urbani di Taranto
La decisione si rese inevitabile a causa delle cattivissime condizioni in cui versava la Città Vecchia ed il Priore Piangiolino, comandante dei Vigili, ben conosceva dunque i rischi d’ordine pubblico e di viabilità che comportava il passaggio della processione dei Misteri in quei vicoli ormai quasi spopolati e a volte pieni di macerie di crolli di abitazioni e calcinacci. Tuttavia come il filosofo Vico affermava la storia torna ciclicamente a ripetersi, ed è risaputo ormai che noi confratelli del Carmine rappresentati dal nostro Priore Antonello Papalia, abbiamo fatto istanza all’Arcivescovo Santoro ed alle autorità civili preposte di ritornare con la processione dei Misteri in Città Vecchia per celebrare il 250esimo anniversario della donazione dei Calò. Sarà dunque una tantum, ma in cuor mio e di molti miei confratelli la speranza sarebbe di ritornare in pianta stabile col percorso nel Borgo Antico, per far pulsare di nuovo il cuore della città di Taranto e far ritornare protagonista l’Isola nella quale noi tarantini abbiamo le nostre radici e vederla nell’occasione più importante dell’anno risplendere con la sua storia ed il suo mare che sono il suo abito più bello.

Concludendo vorrei lasciare spazio alle emozioni e son sicuro che da lassù il Priore Piangiolino forse plauda a questa nostra iniziativa, perché è nostra intenzione riscoprire le tradizioni dei nostri padri, rivivere i luoghi che le hanno viste nascere per dare lustro e decoro alla nostra confraternita ed alla nostra città. Sono anche sicuro che da lassù rivedendo quelle otto statue varcare di nuovo il Ponte Girevole, non solo il Priore Piangiolino, ma anche tutti i vecchi amministratori ed i confratelli che non ci sono più e che in passato varcavano il ponte con quelle statue in spalla, stilleranno di gioia e non mancheranno di assisterci durante la processione affinché ogni cosa vada per il meglio.