venerdì 13 marzo 2015

Luca Tegas
Mercoledì 11 marzo, nei saloni della nostra Confraternita, si è tenuta la prima delle due Tavole rotonde organizzate in occasione della celebrazione dei 250 anni della Processione dei Misteri e con la collaborazione della Gazzetta del Mezzogiorno.

L’incontro, moderato da Domenico Palmiotti, capo servizio della Gazzetta del Mezzogiorno di Taranto e nostro confratello, ha visto la partecipazione di illustri ospiti che hanno relazionato sul tema della “Pietà popolare della passione di Cristo nel meridione”.

Il primo intervento è stato quello dell’Vescovo di Castellaneta S.E Mons. Claudio Maniago che ha subito evidenziato come la pietà popolare sia oggi una forte espressione del territorio e del suo popolo, che nelle diverse sensibilità vede anche la caratterizzazione della stessa. Monsignor Maniago ha poi sottolineato che la manifestazione della pietà popolare non si lega ad un concetto intellettuale ma bensì a quello esistenziale e vitale che è linfa della fede cristiana: il folklore genera curiosità, la pietà popolare permette invece di esprimere la fede. A tal proposito le confraternite giocano oggi un ruolo molto importante che oltre ad essere luogo di aggregazione, diventando strumento di diffusione della Parola.

Secondo intervento quello di Francesco Stanzione, confratello dell’Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero di Molfetta, che ha ripercorso molto rapidamente le tappe della nascita della stessa confraternita. Nasce nel 1613, quando tutta Italia era colpita dall’epidemia di peste e le strade di Molfetta erano colme di cadaveri abbandonati; un gruppo di cittadini decise dunque di riunirsi con lo scopo di seppellire i cadaveri degli indigenti vestendo di un sacco nero per rimanere anonimi. Oggi l’Arciconfraternita dal Sacco Nero ha abbandonato l’originaria vocazione per dedicarsi al culto della Vergine Addolorata.

Molto interessante è stato il passaggio sui cortei processionali curato da Roberto Clementini, segretario generale della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia. Lo stesso ha sostenuto come il folklore debba essere a servizio della fede; le processioni del venerdì santo sono le uniche che trovano rispondenza nelle Sacre Scritture.

L’aspetto “mediatico” della pietà popolare è stato poi analizzato dal Direttore di Studio100 Walter Baldacconi, che ha precisato come le processioni tarantine siano oggi uno dei momenti più alti della programmazione televisiva locale e che vede come spettatori tutti i tarantini fuori sede o che, per motivi di ogni genere, non possono essere presenti fisicamente in piazza Carmine o sul Pendio di San Domenico.

L’incontro, che ha visto una massiccia presenza di confratelli tanto che la sala non è stata sufficiente a contenere tutti, si è chiuso con un intervento del Priore Antonello Papalia che, oltre ad aver ringraziato gli intervenuti, si è brevemente soffermato sulla crescita delle confraternite oggi e sulla passione e sulla fede che i confratelli mettono ogni giorno in quello che fanno.

Appuntamento a mercoledì 18 con il secondo appuntamento dal titolo “I riti della Settimana Santa a Taranto”.

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